La corsa allo stadio, a Roma, Claudio Lotito l’aveva inaugurata nel 2004: si trattava dello Stadio delle Aquile, un progetto che veniva prodotto da Ama Group e che come localizzazione dell’impianto prevedeva un terreno della famiglia Mezzaroma, sulla Tiberina. Che la situazione sia rimasta di placida stasi
è inutile a dirlo, ma, assicura Lotito, nessun progetto è finito nell’oblìo. Sicuramente, però, i ritmi con cui marcia la Roma per la costruzione del suo impianto, risultano più spediti. Ieri, il comune ha riconosciuto allo stadio giallorosso in cantiere, la pubblica utilità. Ma questo, come direbbe il patron laziale a proposito di questo derby edilizio, non lo fa sentire menomato. Anzi, il presidente biancoceleste coglie l’occasione per guardare come procede dall’altra parte del Tevere, e prendere quindi le misure. In un’intervista rilasciata a Marco Ercole e Matteo Pinci, sulle pagine dell’edizione odierna di Repubblica, il numero uno laziale è tornato a parlare del progetto per un impianto di proprietà del club: “Adesso aspettiamo che facciano lo stadio della Roma… No, non sono ironico”, esordisce Lotito. “Non rientra nel mio compito parlare dello stadio giallorosso, e poi ricoprendo un ruolo istituzionale non voglio esprimere giudizi”, dichiara il presidente del club romano, prima di sbalordirsi quando gli viene chiesto perché il suo progetto sia stato abortito: “Ma che abortito? Sta scherzando? Io sono in attesa di vedere quello che succede in merito ad altre valutazioni che faranno, poi nel momento in cui le faranno valuteremo”. Tra le ipotesi da escludere, la possibilità di acquistare lo stadio Olimpico o il Flaminio: “È un’ipotesi remota, perché l’Olimpico è del Coni. Il Flaminio? Non esiste, neanche la Federazione lo permetterebbe. Uno stadio per funzionare deve avere degli standard, sia in termini di equilibrio economico-finanziario per la realizzazione, che per la conduzione. Deve avere un ritorno economico, perché lo stadio non vale in termini economici della biglietteria, ma per tutto il ritorno che crea”. Per un impianto, spiega Claudio Lotito “servono intanto molti requisiti infrastrutturali di parcheggi, viabilità, corsie di emergenza e tutta una serie di questioni che sono obbligatorie. E infatti sono curioso di vedere cosa succederà con lo stadio della Roma”.