Tiene banco la questione stadio anche in casa biancoceleste dopo il via libera ottenuto dalla Roma per la costruzione del nuovo impianto giallorosso. Per far luce sulla questione è intervenuto ai microfoni di Radiosei il consigliere di Roma Capitale Fabrizio Panecaldo: “Noi ci auguriamo che si faccia – in riferimento alla
realizzazione dello stadio giallorosso, per il quale Panecaldo ha curato i rapporti con Pallotta -. L’amministratore pubblico ci deve mettere la testa, un investimento così importante porterà l’occasione di rinnovare le infrastrutture e di offrire posti di lavoro. Il percorso è lungo, Roma ha fatto il suo dovere modificando profondamente la proposta iniziale: non si prevedeva il collegamento della Metro B tra Magliana e Tor di Valle, nonché la riqualificazione della via del Mare. Mi sono preso i rimbrotti dei tifosi romanisti che pensavano volessi mettere i bastoni tra le ruote. Potrà accadere lo stesso con la Lazio? Spero di sì. Noi dobbiamo qualificare l’interesse pubblico, abbiamo lavorato alacremente e poiché il risultato è quello che conta penso che alla fine tutto andrà come deve andare. I tifosi possono stare sereni, ci sarà lo stesso rigore e la stessa disponibilità avuta per la Roma, anche perché non abbiamo messo in campo la fede. In Consiglio Comunale c’è una prevalenza di laziali, forse dunque il risultato sarebbe dovuto essere diverso (ride, ndr). Lotito in modo intelligente è stato alla porta, una decisione come questa è garanzia del fatto che non potrà esservi disparità di trattamento, ma c’è una differenza con la Tiberina: Tor di valle era già edificabile mentre l’altra è agricola e quindi quello che sviluppa in termini di cubatura è assolutamente esiguo. Questo non vuol dire che non si possa fare lo stadio della Lazio, ma bisogna fare tesoro di quello che è accaduto per Tor di Valle. Noi abbiamo una serie di aree pubbliche che potrebbero essere messe a disposizione come la zona dello “Sdo” di Pietralata intorno a Tiburtina. Io ho proposto a Lotito il Flamini, con siamo incontrati in modo informale sabato, ma lui mi ha spiegato come non vi sarebbe capitalizzazione, poiché solo la ristrutturazione senza adeguati spazi non porterebbe il giovamento che è nello spirito e nella norma delle società sportive. Dal presidente della Lazio mi aspetto che lui provi a fare lo stadio sulla Tiberina – conclude l’onorevole -, ma senza perder tempo perché non ci piace. Penso che se noi riuscissimo a portare le due squadre della Capitale all’obiettivo dello stadio di proprietà sarebbe un traguardo raggiunto da pochissime amministrazioni comunali”.
fonte: lalaziosiamonoi.it