“Per chi tifo domenica? Non c’è neppure da chiederlo, il Genoa è casa mia e resterà per sempre l’esperienza più importante della mia carriera di calciatore. È casa mia, lo sarà per sempre. Io tifo per il Genoa. I tifosi mi vogliono bene e io ne voglio a loro”. Nulla di strano in queste parole, se a pronunciarle non fosseGiuseppe Sculli, attualmente tesserato con la Lazio. L’attaccante calabrese, ormai fuori dal progetto biancoceleste, si allena a parte, ma ha ancora un contratto con il club capitolino fino al prossimo giugno. Il 33enne nativo di Locri si è raccontato in una lunga intervista al SecoloXIX.it, parlando delle sue sensazioni ora che è margini del suo club e di cosa si prova nel restare lontano dai campi di gioco: “Non si sta bene, a chi non darebbe fastidio? Per il momento però è così. Ho avuto qualche offerta nei mesi scorsi ma si trattava di andare a guadagnare meno di quel che prendo adesso in base al contratto che ho con la Lazio. E a 33 anni non me la sono sentita di rinunciare a una parte dello stipendio. La Lazio, poi, non voleva contribuire. Nessun problema, mi alleno in attesa di tornare a giocare. E voglio continuare a farlo ancora per un po’ di anni”. Sculli ha chiuso poi l’intervista tornando sul match di domenica che poteva essere la sua partita: “No, io non c’entro più niente. La guarderò, tiferò per il Genoa ma non sarà certo la mia partita. Io devo solo aspettare che arrivi l’occasione giusta, continuando ad allenarmi come ho fatto finora. Perché quello che voglio è giocare ancora per un po’ di anni. Nel calcio c’è molta ipocrisia, io non sono un leccaculo e quindi può essere che stia fuori e non trovi squadra anche per questo”.