Non tutti i mali vengono per nuocereLorik Cana potrebbe voler confermare una secolare perla di saggezza popolare. Non che il Guerriero si stesse augurando ginocchia scricchiolanti tra i propri compagni, sia ben chiaro.Tuttavia, l’infortunio di Santiago Gentiletti lo ha rimesso a pieno titolo nel reparto difensivo, a formare, insieme a De Vrij, la coppia centrale della barricata biancoceleste. Contro il Palermo è apparso concentrato, è riuscito a recuperare 31 palloni e a effettuare 50 passaggi con esito positivo. L’albanese non delude, il pubblico lo applaude, Pioli è soddisfatto. L’esame Barbera poteva risultare più ostico, d’altronde Lorik è stato chiamato a colmare l’assenza di un giocatore a cui sono bastate appena due gare per diventare spina dorsale di un gruppo. Ora sta al capitano della Nazionale albanese confermare la prestazione offerta in Sicilia. Al termine della sessione odierna di allenamento, il difensore ha preso la parola, intervenendo ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3.

Iniziamo dal successo di Palermo…
Vittoria importante per tutti, per la squadra, per la società, per i tifosi. Uscivamo da quattro partite e tre sconfitte. Si è parlato del fatto che meritavamo di più, ma nel calcio conta fare punti. Alla fine ce l’abbiamo fatta, nonostante la prestazione fosse stata meno brillante.

Volevate essere più accorti per ottenere i tre punti?
Queste valutazioni le fa lo staff tecnico, noi siamo qui per mettere in campo al modo migliore le richieste del mister. Ci sono stati errori, ma sappiamo dove migliorare e su cosa lavorare. Siamo un bel gruppo.

Qual è stata la chiave della vittoria?
La squadra al momento giusto ha saputo fare la differenza. Siamo stati anche un po’ fortunati. E nonostante fossimo stati meno brillanti, abbiamo saputo sfruttare la prima occasione per segnare. Era un qualcosa da migliorare e ci siamo riusciti. Dopo la prima rete, poi, siamo riusciti a tenere il match in mano.

Un’ottima prestazione la tua, le statistiche ti hanno valutato tra i migliori in campo…
Sono statistiche, dobbiasmo vedere le prestazioni globalmente. Un difensore va valutato in base all’atteggiamento, i contrasti, le coperture, come comunica con il resto del gruppo. Non comunicare può portare a non fare la cosa buona al momento giusto, io comunico molto sul campo. Per questo, non si può valutare solo la vittoria su un contrasto o le colpe su un gol, perché magari poco prima il difensore ha compiuto qualche errore ed è responsabile anche lui. 

Hai parlato molto dell’intesa con De Vrij, quanto è importante la tua esperienza per lui?
Era il discorso che si faceva con la società e con il tecnico. Io ho avuto la fortuna di giocare in questo ruolo in passato, quindi qui alla Lazio potevo aiutare in situazioni come questa. Porti le tue qualità e la tua esperienza. Ogni volta che sono chiamato ad aiutare la squadra o ad aiutare qualcuno ad adattarsi, lo faccio volentieri. Siamo tristi per l’infortunio di Gentiletti, a cui auguriamo di guarire presto, abbiamo bisogno di lui. Ma adesso dobbiamo prepararci per i prossimi match. Con Stefan ci siamo trovati bene. Sentirò di aver fatto il mio dovere nel momento in cui lui acquisterà fiducia, quando si sentirà il migliore.

C’è la sensazione che la squadra segua il tecnico in tutte le sue indicazioni, è vero?
Abbiamo tutti una gran voglia di essere protagonisti in campionato e di arrivare in Europa. L’anno scorso non abbiamo giocato al meglio, ma sono mancati solo due punti per raggiungere gli obiettivi. Quest’anno abbiamo una rosa migliore, uno staff che vuole il 100%. E noi faremo di tutto, ciò che importa è la Lazio, non l’individuo, la Lazio merita di andare avanti. E’ una società che ci ha dato molte soddisfazioni, a cui dobbiamo tanto.

Djordjevic?
E’ un giocatore che può dare moltissimo, già lo conoscevo. Durante il suo primo anno in Francia, io giocavo all’Olympique. E’ forte, siamo felici stia con noi. Sappiamo che un attaccante vive per fare gol. Se lui è fiducioso farà bene a tutto l’ambiente. Stavamo parlando oggi, mi ha parlato di Klose, del fatto che a quest’età è ancora così affamato, che lo vede sempre impegnato a lavorare a testa bassa. Con questo esempio, farà un grande passo in avanti.

Conoscerlo da vicino potrà essere per te un vantaggio nella partita tra le vostre due Nazionali?
Sarà difficile! Ci abbiamo scherzato molto su questa cosa. Ci giocheremo le nostre chance, vogliamo che il nostro popolo sia orgoglioso di noi. Ma la Serbia ha giocatori di grande potenzialità e qualità. 

Felipe Anderson?
Quando l’ho visto arrivar

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