ROMA – Con le unghie, il sudore, ma con qualche errore di troppo, la Lazio supera per 3-2 il Sassuolo e conquista la seconda vittoria consecutiva dopo il successo di Palermo. Il claub biancoceleste risale in classifica e segue quanto chiesto dal mister alla vigilia della sfida, quando aveva invocato un po’ di continuità.Il tecnico biancoceleste Stefano Pioli prende la parola in conferenza stampa allo stadio Olimpico e racconta le sue sensazioni sul match contro il Sassuolo.
Mister un’altra vittoria con un po’ di sofferenza di troppo…
“La vittoria è stata fortemente voluta dalla squadra che ha stretto i denti. In Italia non ci sono gare facili, ma oggi potevamo chiudere prima il match. Abbiamo vinto con anima, cuore e volontà e questo è molto importante”.
Bene nel primo tempo, peggio nella ripresa. Siete stati meno incisivi…
“Abbiamo iniziato bene la ripresa, poi l’espulsione ha prima tolto distanze e fiducia alla squadra. Anche in dieci potevamo chiudere la partita. I due gol ci hanno complicato la vita, ma ripeto la determinazione del gruppo ha fatto la differenze. Lavoreremo per migliorare cosa va e cosa, invece, ancora non va”
La sostituzione di Candreva?
“Avevamo bisogno di tanta corsa. Ha fatto una grande partita, mi serviva corsa e l’ho visto un po’ stanco. Ho preferito dargli un po’ di respiro”.
Problema in difesa?
“Oggi abbiamo subito situazioni che in passato non abbiamo sofferto. I tagli e le ripartenze ci hanno fatto penare. Dobbiamo lavorare tanto anche con i centrocampisti che hanno avuto troppo spesso libertà di tenere il pallone”.
Sei punti consecutivi quanto sono importanti?
“Si cresce con il lavoro, ma con i punti si migliora. Non abbiamo guardato la classifica quando era deficitaria e non dobbiamo farlo ora. Il campionato sarà ancora lungo e noi dobbiamo lavorare per migliorare. Abbiamo mostrato progressi, ma non basta. Sono convinto che questa squadra ha ancora tanti margini di miglioramento. Non ho mai cercato alibi e non voglio farlo ora, ma spero che una cosa migliori. Mi auguro di recuperare più giocatori possibili perché non è semplice giocare sempre con sei o sette infortunati a partita”.