Sogna il filotto, ma è alle prese con alcuni stop forzati nel reparto d’attacco. Stefano Pioli ha messo nel mirino il Toro, la quarta vittoria consecutiva e la Sampdoria – attualmente terza forza del torneo, che nel week end ospiterà la Roma -.
Fuori causa Keita, allettati Mauri e Candreva, qualcosa sicuramente cambierà a livello di modulo contro i granata di Giampiero Ventura. L’ex tecnico del Bologna valuta i giocatori a disposizione, studia a tavolino schieramenti alternativi. Chi è lanciato verso una nuova presenza da titolare è sicuramente Felipe Anderson. Rimasto a guardare al Franchi, l’ex Santos in precedenza non aveva saltato neanche un’uscita, impiegato 2 volte dall’inizio e 4 volte a partita in corso. Nuova chance per il brasiliano, chiamato ancora una volta a dimostrare di esser maturato rispetto alla scorsa deludente stagione. Il piglio, con Pioli al timone, è di certo diverso rispetto a 12 mesi fa. L’indolenza è passata, le gambe girano, la falcata è impressionante, anche se le idee si offuscano una volta a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Dalle fiammate del Barbera, alla pochezza mostrata contro il Ludogorets. Lo scenario è mutato. La fiducia che tifosi e squadra ripongono nel giovane asso è cresciuta sensibilmente. Si attende il gol, ora e sarebbe il primo in campionato, dopo l’unico messo a segno a Varsavia, nella scorsa edizione di Europa League. Eppure di occasioni ne ha avute, spesso se le è create da solo, al termine di serpentine ubriacanti o ripartenze fulminee. L’emozione, la mira imprecisa, pessimi alleati. Stefano Pioli dovrebbe sganciarlo dal 1’ contro il Torino, modellandogli attorno il resto della formazione. Al mister piace come il 21enne di Brasilia interpreta il ruolo d’esterno d’attacco. Parte largo Felipe, ma non dà punti di riferimento. Taglia il campo senza palla, sa farsi trovare smarcato tra le linee avversarie, punta l’uomo alla ricerca della superiorità numerica. Se in giornata, l’ex Santos potrebbe davvero far saltare il banco granata. Tatticamente Pioli lo preferisce al suo grande amico Keita, proprio perché non intasa sempre la linea dell’out e lascia spazio per le avanzate dell’esterno basso. Durante le varie fasi del ritiro estivo, l’allenatore nativo di Parma aveva addirittura iniziato a calarlo nel ruolo di mezz’ala. Il numero 7 biancoceleste vuole spiccare il volo. Il rodaggio è terminato, ora si comincia a fare sul serio. Come ricorda il Corriere dello Sport, l’obiettivo della partecipazione alle Olimpiadi del 2016 che si terranno a Rio de Janeiro passa attraverso gli exploit con il club dell’Aquila. C’è da ripagare un investimento cospicuo da parte del club di Lotito, è giunto il momento di lasciare una traccia significativa. Toro avvisato…
fonte: lalaziosiamonoi.it