I biancocelesti mai in partita, affondano ignobilmente al San Paolo.
La nave “Lazio” dopo essere partita nuovamente carica di belle speranze, affonda miseramente per la terza volta in stagione. Alle disfatte di Leverkusen e Verona sponda Chievo, si aggiunge difatti il terribile naufragio nel “Golfo di Napoli”, ed ora i numeri cominciano davvero a diventare preoccupantii: dodici goal subiti sinora lontano dall’Olimpico e zero siglati! E sia ben chiaro, nessuno, eccetto forse Marchetti e Milinkovic-Savic, riesce a salvare il proprio onore, compreso il tecnico Pioli che inspiegabilmente, imprrovvisa uno stranissimo turnover,gettando nella mischia Onazi e Mauri (due ologrammi nella serata da incubo del San Paolo), decidendo di tenere in panchina Cataldi, Anderson e Kishna. Per quanto concerne il match, c’è poco o nulla da dire. I padroni di casa hanno dominato in lungo ed in largo, tenendo in scacco e prendendosi gioco di un avversario che sembra in realtà non essere mai sceso sul rettangolo verde. Una linea mediana statica,mai in grado di fare filtro e proteggere adeguatamente una imbarazzante difesa (non riusciamo francamente a trovare aggettivi adatti a descrivere la prestazione del giovane Hoedt, colpevole in almeno due goal e mezzo), uniti al poco pressing e movimento senza palla, hanno consentito ai ragazzi di Sarri di passeggiare sul velluto e di irridire l’avversario, in totale balia di un martellante tiki-taka. Nella prima frazione Higuian e company sbucavano fuori ovunque, soprattutto dagli anelli deboli rappresentati dalla corsia mancina dove Radu ha aperto la porta a qualunque avversario e dal corridoio centrale dove Mauricio e soprattutto Hoedt sono stati mossi a turno come delle marionette da Higuain e Insigne. Quando però si pensava di aver toccato il fondo, arriva un secondo tempo ancor più disarmante. La Lazio scende in campo senza neanche un pò di orgoglio e resta ancora prigioniera della veloce circolazione di palla dei partenopei che non trovando opposizione da parte dell’avversario, si divertono a penetrare come e quando vogliono nell’area di rigore difesa da Marchetti al punto che gli ultimi venti minuti sembrano non passare mai, diventando un vero e proprio strazio. Una autentica batosta da cui ora sarà difficile non uscire demoralizzati. Spetterà a mister Pioli ritrovare la bussola e lavorare soprattutto sul piano mentale, per evitare che una simile figuraccia possa ripercuotersi come un boomerang sul campionato ancora molto lungo che dovrà affrontare la sua Lazio.
I migliori
Francamente ci riesce difficile trovare qualcuno da salvare. Forse i meno peggio sono stati Marchetti, autore di alcune belle parate nel primo tempo e Milinkovic-Savic che dal suo ingresso in campo nella second frazione, ha dato almeno un pò di brio in più ad un centrocampo praticamente spettatore non pagante.
I peggiori
Quasi tutti anche se il cucchiaio di legno, usando un gergo rugbistico, se lo aggiudica Hoedt. Il ragazzone olandese, sbaglia praticamente tutto; non riesce mai a tenere Higuian che di lui fa quello che vuole (vedi occasione del primo goal) oltre a risultare sempre fuori posizione (disarmante come stende il tappeto rosso ad Allan in occasione della rete del raddoppio). Speriamo che non subisca un contraccolpo psicologico dopo questa serata. Subito dopo, potremmo elencarne tanti: da Onazi (sarebbe stato meglio giocare in dieci considerato l’apporto fornito dal nigeriano) a Parolo (mai in partita), Da Lulic (la corsia mancina è stata vera e propria terra di conquista) a Mauricio (si toglie davanti in occasione del terzo goal de “Pipita” che arriva quasi in porta con tutto il pallone) ma in queste condizioni, inutile trovare un capro espiatorio. Bisognerà adesso soltanto lavorare, lavorare ed ancora lavorare per trovare al più presto la strada che conduca fuori dal tunnel.