E’ ora di rispolverare il vocabolario italiano-francese a Formello: le luci dello Stadio Olimpico si accenderanno sulla sfida casalinga della Lazio che ospiterà il Saint-Etienne.
Palcoscenico quello delle grandi occasioni, spalti che bisbigliano francese e con l’aquila sul petto, gli undici di mister Stefano Pioli si preparano per quella lunga corsa in Europa cercando di far dimenticare le debacle di Verona e Napoli ormai tristemente note. Dopo la beffa del Dnipro, si riparte da Roma.
MA CHI SONO QUESTI FRANCESI?- Una storia come tante: E’ la squadra più titolata del calcio francese avendo vinto ben dieci campionati, ma non temete, gli anni d’oro di cui parlo appartengono alle tante storie di calcio tra picchi e abissi. Il declino arrivò nel 1982 e la risalita, dopo tanto buio, avvenne nel solamente nel 2004. Una curiosità? Per i francesi le italiane non sono del tutto sconosciute in Europa, l’anno scorso si ritrovarono faccia a faccia con l’Inter. Non temere Lazio, anche se ogni squadra ha le sue insidie da spargere sul campo qui e lì, è un rivale assolutamente abbordabile. Che per Stefano Pioli non serva neanche tirar fuori un coniglio dal cilindro?
IL VOLTO BIANCOCELESTE- La Lazio punta a cambiar volto dopo le prime uscite e scende in campo con la voglia di vincere. Un infortunio al giorno e Paideia sempre intorno: moderato tournover per Stefano Pioli visti gli infortuni continui che hanno caratterizzato questo inizio in casa biancoceleste. Il tridente d’attacco dovrebbe essere composto da Filip Djordjevic, ad ora in ballottaggio con lo sbarbatello talentuoso e scalpitante Balde Keita, affiancato dal ragazzo d’oro Felipe Anderson e la bella sorpresa Ricardo Kishna. Una cosa però ce la domandiamo: ma il gioiellino ancora da sgrezzare Ravel Morrison? Che abbia in Europa la sua vera consacrazione ed il battesimo in casacca biancoceleste? Dopotutto il curriculum del ragazzo dice che potrebbe diventare il più forte del mondo, parole di Sir Alex Ferguson e se lo dice lui, insomma ci possiamo anche fidare.
In attesa di ritorni, risposte, conferme e tutto il calderone che ruota intorno a questa Lazio che ha vinto e convinto a Verona, ma che ancora mostra qualche nervo scoperto, non ci resta che sperare che la lingua non batta là proprio dove il dente duole. Non è la tanto attesa Champoins League certo, ma nonostante la dirigenza abbia optato per il mercato low-cost, l’Europa è ancora tutta da giocare. Ali spiegate , occhio attento, contro ogni pronostico e mente lucida: l’Europa si può fare, ma soprattutto si deve tentare!