Contro il Verona ha impiegato un solo minuto per cambiare le sorti della gara. Al primo allungo, ha saltato Sala e lo ha costretto al fallo, dando il via alla rimonta dalla Lazio. Stasera Keita è pronto a riprendersi i biancocelesti, componendo con Milinkovic-Savic e l’amico Felipe Anderson la stessa trequarti che ha ribaltato l’incontro del Bentegodi.
Lo spagnolo si è rilanciato dopo un’estate difficile, caratterizzata da malumori e voci di mercato. Dal Bayer Leverkusen alle inglesi Watford e Aston Villa, passando in Italia per l’Inter e il Genoa. In tanti volevano il talento di Arbùcies. Ma il sigillo in Champions League ha cambiato ogni scenario. Gli infortuni di Klose e Djordjevic ne hanno poi consentito definitivamente l’ascesa. Il classe ’95 ha così ritrovato convinzione, ha parlato spesso con Pioli che lo ha fatto sentire al centro del progetto. Il tecnico parmense gli ha chiesto maturità negli atteggiamenti e una maggiore applicazione, sia in allenamento che in partita nel movimento senza palla. Ora è al suo estro che si affida per trovare il primo successo nel girone di Europa League. Proprio in campo internazionale, come sottolinea l’edizione odierna del Corriere dello Sport, Keita si esalta. Non solo il gol nel preliminare di Champions League, ma anche il più veloce nella storia della Lazio e il secondo in assoluto nel trofeo nato sulle ceneri della Coppa Uefa. È accaduto il 27 febbraio 2014 nei sedicesimi di finale contro il Ludogorets. Andò a segno dopo 17 secondi, tuttavia il suo sigillo non bastò per approdare agli ottavi. Ora sta tornando ad essere devastante. Non mancano tra l’altro i margini di miglioramento per crescere ancora, specie sotto porta (vedi i gol falliti con Chievo e Napoli). Dai suoi colpi riparte la Lazio di Pioli per andare avanti oltre i confini nazionali. Il percorso è solo all’inizio.
fonte: lalaziosiamonoi.it