La Lazio vince il suo primo derby della stagione, ma quanta fatica! Merito di un Frosinone con una corazza dura da infrangere e ben messo in campo dal proprio allenatore Stellone.
Capitan Biglia e company non sono stati per niente brillanti quest’oggi e sono apparsi piu’ stanchi ed appannati del previsto; forse avevano ancora c il caricabatterie inserito nella presa giovedi’ sera, dopo la fatica di Europa League contro il Saint Etienne ma per fortuna, sono riusciti a portare a casa tre punti preziosissimi grazie al maggior tasso tecnico dei componenti della propria rosa. Uno di questi risponde al nome di Keita, una delle frecce con la punta di argento che Pioli decide di tirare fuori dalla propria faretra,in corso d’opera. Il gioellino spagnolo sostituisce uno spento Kishna e con una personalità da veterano, si carica sulle sue spalle tutto il peso di un attacco apparso sin lì spuntito mettendoci poco ad imprimere il suo marchio sulla gara: appena diciotto minuti, guarda caso lo stesso numero di quella afosa giornata di Agosto in cui decise di fare male al Bayer Leverkusen. Stesso palo, quello destro e stessa carambola vincente nell’angolino opposto che uniti alla veloce ripartenza finale da cui si è poi originata la rete del definitivo due zero di Djordjevic, consentono di rompere l’incantesimo di un match che era inizato male ma che rischiava di concludersi ancora peggio. Eh si, perchè se i biancocelesti nel primo tempo hanno dimostrato una evidente supremazia territoriale, costruendo almeno tre palle goal nitide anche senza convincere troppo, nella seconda frazione sono riemersi dagli spogliatoi troppo spaesati e privi di idee, cadendo nella trappola preparata ad arte dagli ospiti che prima si sono chiusi a guscio nella propria area di rigore, per poi di seguito approfittare di un avversario maggiormente sbilanciato e proteso in avanti alla ricerca della vittoria e giocare astutamente di contropiede, un contropiede che ha rischiato di essere più volte fatale se Berisha, subentrato all’infortunato Marchetti, non ci avesse messo tre volte i guantoni evitando che questa domenica pomeriggio non assumesse di colpo toni drammatici. Questa volta, il reparto che ha girato di meno è stato paradossalmente quello offensivo, sin qui il punto di forza della Lazio.2 di Pioli. Le ali offensive Felipe Anderson e soprattutto Kishna, non sono quasi mai riuscite a sfondare sulle proprie corsie di competenza e a saltare l’uomo, sbattendo contro i muri Pavlovic e soprattutto Rosi (ques’ultimo decisamente il migliore in campo dei canarini) i quali supportati da un centrocampo tignoso ed aggressivo (ottime le prove di Chibsah e Gucher), hanno chiuso tutti i rifornimenti sul fronte nemico. A questo punto occorreva soltanto una mossa schacchistica e nel gioco degli scacchi, Pioli si è sin qui dimostrato quasi infallibile; l’entrata del suo talento ha permesso di far uscire di colpo l’arcobaleno sull’Olimpico e di sbrogliare una matassa davvero complicata da sciogliere. Ed adesso sotto con la prossima trasferta di Sassuolo, dove però bisognerà essere molto più lucidi e reattivi di stasera per riuscire a portare a casa un risultato positivo.
I migliori
Keita: Entra e cambia l’intero volto della partita. Molto piu’ dinamico di un opaco Kishna, scalpita per riguadagnarsi una maglia da titolare.
Berisha: Sostituisce in corso d’opera Marchetti e salva per tre volte la sua porta con dei grandi interventi. Decisivo nella vittoria di questa sera
I peggiori
Kishna: L’olandese appare questa volta spento rispetto alle ultime convincenti prestazioni e non riesce quasi mai a saltare l’uomo. Ha bisogno di ricaricare un po’ di energie.