Tapiro d’oro anche per lui: Sinisa Mihajlovic. Milano traballa ed il nuovo Milan dell’era Miha, in campo non s’è ancora visto.
La panchina di Sinisa per ora non sembra scricchiolare più di tanto, al contrario della formazione che in campo fa acqua da tutte le parti, ma nel caso la situazione peggiorasse, il nome più accreditato per la leadership dei Diavoli è quello di Roberto Donadoni, considerato un tecnico capace di togliere le castagne da sotto le natiche alle società in crisi. Milano trema, ma contro chi andrebbe puntato il dito per questo periodo solo nero e senza rosso alcuno?
SILENZIO PARLA SINISA! – Nonostante l’impietoso verdetto del campo che ha dato ragione al Napoli, Sinisa Mihajlovic, con la fierezza e la sincerità che da sempre lo contradistinguono, non ha cercato alibi e non si è nascosto dieto scuse flebili. Con la dignità e l’orgoglio ha assicurato in conferenza stampa di non aver pensato alle dimissioni nemmeno per un attimo. Le ha provate tutte, anche Bertolacci come trequartista in allenamento, ma il calciatore non se l’era sentita di ricoprire quel ruolo. Ponendo l’attenzione sulla squadra, dice chiaramente che sono un qualcosa a metà, non ancora definito, senza guizzi in attacco e con una difesa scricchiolante.
LA FORMAZIONE – All’inizio della sessione estiva del calciomercato, a Milano si sparava alto coi nomi: Jakson Martinez ed il ritorno dell’ex Ibra. Risultato? Entrambe le trattative saltarono. Col popolo rossonero che tuonava contestazioni vicino a Milanello, Galliani cercò di rimediare con qualche trattativa improvvisa e costosa. Bertolacci, Bacca, Luiz Adriano e Romagnoli approdarono tutti sotto la Bela Madunin che se dominent Milan. A corto oramai di liquidità, la società dovette rinunciare a Soriano; mentre al posto di Ibra tornò un altro ex: Balotelli il panchinaro di Inghilterra. Per ora i campioni tanto attesi sono apparsi più delle bufale, ma di strada ce n’è ancora tanta per gridare alla “sola”!
LE COLPE DI MIHA – Sinisa Mihajlovic è – tra tutti – quello che ha meno colpe. È vero che per lui Silvio Berlusconi ha sfoderato un ingaggio con cifre esorbitanti che non si vedevano da tanto in giro, però è anche vero e dimostrato che si ritrova tra le mani giocatori che non sembrano in grado di sfiorare il sogno Champions. L’unica colpa forse che gli si può imputare, è quella d’aver smarrito un po’ del fuoco che aveva quando allenava la Samp, i blucerchiati mordevano il campo, mentre invece i rossoneri più volte sembrano smarriti. Con la seconda peggior difesa dopo il Carpi, questo Milan non funziona a causa dei soldi spesi che non hanno garantito innesti di qualità, perciò la colpa è imputabile alla società e non a Sinisa che sulla panchina ha sempre un diavolo per capello.