Avrei voluto parlare della partita, nel bene o nel male, ma non si può perchè ormai il campo è secondario a quello che si sta vivendo.
Inizierei da una piccola annotazione: Qualche settimana fa ai tifosi laziali, già discriminati(loro si) a casa loro con le nuove norme ormai note riguardo la curva, fu vietata la trasferta a Bologna tanto da impedire anche a chi avesse già comprato il biglietto di andare allo stadio. Ieri invece all’Olimpico molti napoletani sono riusciti ad aggirare il divieto con dei metodi da furbetti spiegati da loro stessi anche su Internet tanto da arrivare ad essere 2000. Il fallimento nel fallimento. Non solo la tessera del tifoso è risultata quindi totalmente inutile(visto che poi le trasferte vengono vietate) ma non si riesce a far rispettare neanche quello che si impone. Diventa poi ridicola la situazione intorno allo stadio, credetemi… Ci sono più forze dell’ordine che tifosi e gli stadi sono sempre più vuoti con i più facinorosi che comunque fanno come gli pare. Eppure sono convinti che la strada sia quella giusta… Ma qualcuno si è fatto i conti di quanti soldi arrivano dallo stato (quindi dai contribuenti, noi) alle forze dell’ordine per “garantire la sicurezza” negli stadi di tutta Italia? Ecco, allora forse tutta quella sicurezza serve più a loro che ai tifosi stessi ed è per questo che si è creata questa “leggenda” degli Ultras violenti da sconfiggere con migliaia di uomini impegnati nella sicurezza quando se si volesse davvero (come ad un certo punto si è voluto in Inghilterra) quelle centinaia di persone (a dir tanto) problematiche si fermerebbero in un mese.
Ma passiamo oltre. Premetto che gli ululati a Koulibaly non possono essere accettati normalmente. Non hanno fatto bene ed il razzismo va combattuto… Ma siamo sicuri che sia puro razzismo? Ogni giocatore di colore che abbia giocato con la Lazio ha sempre dichiarato di non aver mai avuto nessun problema di questo tipo con la tifoseria, ultimo Onazi proprio ieri. Oggi tutti i media ci accusano senza contestualizzare ed entrare nel merito. Sarebbe bastato poco per rendersi conto che i gruppi organizzati, più volte dalla stampa italiana ed estera etichettati come i neonazisti, non erano presenti. Erano presenti famiglie e ragazzi normali, gli ultimi dei moicani decisi ad andare allo stadio nonostante la situazione. Poche migliaia di laziali che comunque, esasperati, hanno alzato cori contro Lotito e, sentendosi impotenti e INCAZZATI, hanno deciso di cercare di fargli un danno il più grande possibile (ammende alla società) e in questo caso l’opportunità per farlo erano i cori discriminatori contro Napoli e gli ululati al malcapitato Koulibaly.
I media scrivono solo di razzismo perdendo d’occhio il fatto più importante della serata di ieri: Il calcio è la terza azienda d’Italia e tutti i guadagni provengono ovviamente in maniere diretta o indiretta dai tifosi. Il 99% di questi tifosi tifa 6 squadre, 7 inserendo la Fiorentina. La Lazio è tra queste e stima 1milione e 200mila tifosi, un popolo. Questo popolo si sente prigioniero di un personaggio e del sistema tanto da svuotare quasi completamente lo stadio e con quei pochi presenti contestare accanitamente la gestione con un’esasperazione tale da far fare cavolate come quella di ieri a padri di famiglia e persone di ogni genere. Tutto questo, nonostante molte manifestazioni pacifiche e da ammirare per sensibilizzare le istituzioni riguardo la situazione, è passato nell’indifferenza per anni e anche ieri sera scordandosi che questi sentimenti di disamore per lo sport e per dei colori e di odio, perchè vi assicuro che a questo sentimento si è arrivati, verso una dirigenza hanno un solo colpevole a cui è stato affidato, insieme a qualche suo scagnozzo, il calcio italiano(ricordo:la terza azienda d’Italia in un momento così difficile per la nostra economia): Claudio Lotito.
Se si vogliono risolvere i problemi del calcio vanno tolti gli elementi problematici da questo. Istituzioni e Media aprite gli occhi: Il vero scandalo è che non avete avuto il coraggio ancora una volta di entrare nel merito della questione!
Contro il razzismo, ma a favore del realismo.