Marassi, Genova e Genoa in campo: stessi colori del Barcellona, ma attenzione, Barcellona non è. Sembra stupido a dirsi, ma visti i risultati e le statistiche dei biancocelesti contro questa formazione che sembra inespugnabile, ogni tanto è meglio ricordarlo.
E’ l’arbitro Orsato a dire che è il momento di cominciare questo match importantissimo per entrambe le squadre, importante per riuscire ad alzare la testa almeno un pò, adesso che la testa alta in classifica non si può tenere. Due formazioni e due panchine che ci sperano per “salvare il salvabile” o almeno provarci. Ed il carattere si vede, il carattere esce fuori, tra il grifone e l’aquila il primo tempo, pur non essendo un match particolarmente spettacolare, offre comuque uno spettacolo scoppiettante scandito da un’ occasione persa per parte facendo ssaltar tra poltrone e spalti i tifosi. La Lazio sembra dare segni di vita, non sembrano gli arrendevoli undici scesi in campo contro il Napoli.
Pienamente soddisfatta? No, questo non posso dirlo, soprattutto ricordando l’anno scorso quando davvero avevamo qualcosa di bello di cui parlare, ma non mi sento neanche frustrata o particolarmente arrabbiata questa sera. Il primo tempo finisce sullo 0-0 e la partita ancora in bilico, anche se il Marassi ha visto sicuramente più Lazio WHO THAT GIRL- Cantava Madonna, “chi è quella ragazza”? Bhè, dopo che avevamo dimenticato la sua esistenza, sorpresa al Marassi: ecco a voi il numero 4 ed ecco a voi Patric! Devo dirvi la verità, me ne sono accorta due o tre minuti dopo, sapete non conoscendolo, guardavo questa chioma bionda correre per il campo e mi son accorta che non era Basta. Sorpresa: Patric. Lo chiamiamo Patric, ma ho appena appreso che il suo vero nome è Patricio Gabarròn.
Dovremmo adesso tutti chiamare la trasmissione “Chi l’ha visto” per dire che lo abbiamo ritrovato. Sembra stupido dire che il suo gioco è ancora un’incognita, non è quel fuoriclasse di cui ti innamori subito come fu con Keita, anche se una o due azioni discrete non gli son mancate e per ora gli diciamo un caloroso: piacere di conoscerti Patric! Al diciottesimo minuto della ripresa, Marchetti diventa il Marchetti dei miracoli e nostro santo protettore: nel giro di appena un minuto riesce a fare due grandi parate blindando la porta ed il risultato. Perchè nel secondo tempo il timido Genoa comincia a farsi vedere parecchio in area ed è forse in questo momento che quel piccolo guizzo di Patric in difesa ha cominciato a balzarmi agli occhi, non ne sono ancora innamorata, ma neanche troppo annoiata. Non è facile giocare contro il Genoa, ma la Lazio ha lottato e non ha calato di intensità adattandosi perfettamente al gioco del grifone. “Intenso” è la parola giusta da usare per questo match che lo è stato pur non essendo spettacolare. “Punta, punta che adesso gli facciamo male” sembrava strillare mister Pioli dalla panchina, il comandante che c’ha davvero sperato e creduto fino all’ultimo secondo. Ma la fiducia di Pioli non è servita e fumata nera: 0-0 tutti a casa!
COSA CI MANCA- Cos’è che davvero ci manca, è una punta vera, perchè il 70% delle volte è proprio in attacco che si crea la magia. Questo è ciò che stasera mi sento di criticare alla Lazio. Purtroppo il non mercato ha fatto la differenza: il più gran nemico della Lazio è la stessa Lazio nella persona della dirigenza. I campioni o li hai e te ne stai allora tra i primi posti in classifica, o non li hai e affondi. Eppure vedo il Leicester primo in classifica a + 6 dal plurimilionario City. È come se qui il Frosinone fosse a + 6 dal fortissimo Napoli di Higuain, Callejon e co. Il Leicester insegna che nn sono i soldi a fare punti, ma la voglia che hanno i “poveri” sognatori. In Inghilterra c’è voglia di sognare, qui un pò meno. Ricordiamo che l’allenatore è Ranieri, quello che era stato etichettato “perdente”.