Non è tanto il danno, ma la beffa! Difendere gli undici in campo in modo accorato era stato possibile fin quando vedevamo un pezzetto di cuore e forse in quel caso eravamo talmente presi a gridare al cuore ritrovato, che il risultato non importava neanche tanto.
Domenica però è arrivato il Matusa e davanti ai canarini del frusinate si è presentata una squadra scarica che non riusciva a far fronte ad una delle difese peggiori del campionato. Real Frosinone ed in scena una rosa “facilona” che non cerca neanche di vincerla: la colpa è della Lazio, punto. Gli attaccanti non segnano, le vittorie da portare a casa son sempre più difficili, viene imbarcata acqua e l’unico scopo è galleggiare. I pareggi alla fine contano poco, soprattutto se l’obiettivo era la remuntada Europa. Parlo al passato perché pur con tutto l’ottimismo del mondo, carta canta e gli occhi per leggere la classifica li abbiamo tutti.
La Lazio in balia dei venti e degli eventi e gli alibi non reggono più. Siamo stanchi anche noi di sentire le stesse menate ripetute e ripetute, basta! Quale alibi può giustificare la mancanza di “voglia”, ed il gioco mediocre, sì mediocre davanti una squadra in retrocessione su un campo che di difficile aveva davvero poco. Come, mi chiedo io, una squadra che ha in rosa giocatori del calibro di Biglia, Anderson, Candreva ed altri, può permettersi di pareggiare col Frosinone? “Faciloni” mi rispondo allora, come quelli che vanno in campo perché lo devono fare! Ed il cuore? Ed il rispetto per i supporters? Contro il Frosinone crollano gli alibi, tutti, non ce ne sono e la mia non è mancanza di rispetto per Stellone ed i suoi ragazzi, anzi Chapeau mi vien da dire. La mia rabbia non è tanto per il pareggio, ma per non aver provato a vincerla quando si potevano conquistare i tre punti benissimo.
Come si può giustificare adesso mister Pioli per aver schierato l’inguardabile Djordjevic? Va bene il tournover pensando a giovedì, ma che almeno si salvi la faccia! Pioli è confuso, il timoniere è andato in avaria davanti ad un calendario che avrebbe permesso ai biancocelesti di non perdere troppo terreno. Questo fa male ancora di più. Manca la benzina, manca il motore e mancano coloro che avrebbero potuto guidare questa macchina; insomma non c’è niente. La Lazio si aggrappa a giovedì per riscattarsi e riparte dal Galatasaray, ma quest’anno proprio non funziona. Umori negli spogliatoi e risse sfiorate, fratture interne e rumors continui di addii, fughe improvvisate, gente che vorrebbe andarsene e chi è già con un piede fuori Formello.
Ma si può andare avanti così? Infortuni stagionali che hanno visto crollare il “parco imprescindibile” di Pioli e nessun sostituto, la testa che forse è rimasta al Leverkusen quando la squadra si è addormentata. Adesso sono maceri anche gli alibi in quanto gli infortunati sono tornati, è vero manca De Vrij, ma possibile che l’assenza di uno sia ancora una scusante per il peso della rosa intera? No, non lo è e non lasciamo che lo sia, voltiamo pagina, anzi, si dovrebbe buttare il libro: questa Lazio è da prendere e da rifare! Debacle di Anderson, Candreva che al Matusa è apparso svogliato per i problemi con mister e società, Biglia che da solo i miracoli non li può fare e salviamo il salvabile tenendo ancora quel grammo di ottimismo rimasto salvando Bisevac e l’acrobazia di Konko. Briciola di ottimismo che forse è rimasta solo a noi, ma non alla squadra, mister e società.
Questa Lazio noi l’amiamo, noi la difendiamo, ma è inaccettabile che non sia una squadra pronta a dare tutto per conquistare tre punti. SOS cercasi Lazio disperatamente, noi siamo qui e manchi solo tu!