Mai come domenica l’inferno è stato biancoceleste, Formello ha tremato e tanto si sentiva odore di temporale in lontananza che alla fine piovve davvero.
La sconfitta nel derby non è stata come le altre e puntuale in tarda serata è arrivato il comunicato: “ La S.S. Lazio comunica di aver sollevato dall’incarico Mister Stefano Pioli. La prima squadra viene affidata al mister Simone Inzaghi”, così secco, senza nemmeno un grazie, classico stile dirigenza biancoceleste che per non prendersi le proprie colpe, designa la “vittima sacrificale”, un calcio nel sedere e tanti saluti! La panchina aveva iniziato a scricchiolare da svariati mesi, ma Pioli avrà qualche colpa sicuramente, qualche scelta opinabile, ma non è assolutamente il maggior responsabile per i fallimenti della stagione. C’è un solo vero colpevole! Il mister però è l’unico a pagare, forse per non aver alzato la voce per l’assenteismo sul mercato, questo secondo me è stato il suo sbaglio più grande.
CAPITANI CORAGGIOSI- Al timone dei biancocelesti totalmente smarriti, arriva Simone Inzaghi ed il compito non è certo dei più facili visto che i miracoli non passano mai per Formello. Capitano coraggioso come Pioli l’anno prima, eredita una panchina scomoda cercando di ricompattare prima di tutto l’ambiente laziale. Purtroppo carta canta ed anche i numeri: ottava posizione, sette lunghezze dalla zona Europa e solo altri 7 turni in campionato. “Benvenuto all’inferno Simone”! Post- derby, in piena contestazione, si deve provare a far ordine in una stagione che oramai è in totale sbando e non ha più nulla da offrire. La speranza dei tifosi è che il cambio in panchina possa dare una sterzata come è stato per i giallorossi l’arrivo di Spalletti
TUTTI A NORCIA!- La squadra dà il benvenuto al nuovo tecnico nel ritiro di Norcia. Simone Inzaghi si sta facendo un’idea sulla mole di lavoro e capitan Biglia comunica ai propri supporters che si farà quanto umanamente possibile per tentare la volata in Europa. Lotito almeno una promessa l’ha mantenuta, infatti nel 2010 promise a Simone che un giorno la panchina sarebbe stata la sua anche per il suo legame quasi venetennale con la Lazio in cui approdò nel ’99 sotto la presidenza di Cragnotti. Con Eriksson fu tra i protagonisti della vittoria dello scudetto ed escludendo le stagioni passate tra Sampdoria ed Atalanta, Inzaghi è rimasto nella rosa fino al 2010 quando poi prese la leadership degli allievi. Il suo appeal con i giovanissimi forse gli permetterà di motivare Anderson, Keita, Patric, Hoedt, Kishna e perché no, speriamo in una raddrizzata anche a Ravel. Tra i vari “capitan futuro” e scommesse da vincere, l’ex attaccante arriva in prima squadra con un curriculum idoneo, o forse come dicono i più cattivelli, è stata una scelta obbligata.
PROVE GENERALI- Inzaghi si rimbocca le maniche e comincia le prove generali prima del suo debutto in panchina previsto per domenica contro il Palermo. Il nuovo allenatore pare avere le idee chiare, si punterà su Biglia ha fatto sapere tramite il Corriere dello Sport, non escludendo però Mauri. Confermato Parolo a centrocampo, il tridente offensivo potrebbe vedere schierati Anderson, Klose e Lulic lasciando fuori Candreva oramai vicinissimo all’addio.
CARO SIMONE- Caro Simone, i miracoli non passano di quì e questo lo sappiamo. Se riuscirai a trasformare Djordjevic in una punta, Hoedt in qualsiasi cosa somigli ad un difensore, tirare fuori Mauricio dal fight club, dare una svegliata a Bisevac e mettere in una teca quelli che stanno ancora in piedi tenendoli lontani da Paideia, allora può darsi non ti troverai poi così male!