La Lazio non è riuscita a salire sul treno Europa, ma qualcosa di europeo pende sulla testa della società: La UEFA bacchetta i biancocelesti e l’accusa è oramai nota: cori razzisti!
Razzismo ed ululati, quanto ancora ne sentiremo parlare? Tutti puntano il dito contro i supporters laziali e la UEFA non è da meno. Si urla sempre al “precedente” ed arriva la sanzione: il prossimo match europeo della Lazio all’Olimpico, si svolgerà a porte chiuse. Tutti a casa per un turno, questa è la decisione.
Galeotto, stavolta, è stata la sfida Sparta Praga- Lazio, per i cori intonati contro Costa che avevano costretto l’arbitro a sopendere momentaneamente la sfida. Il prezzo di ciò? Un turno di squalifica e 50 mila euro di ammenda che vanno a gravare sul bilancio già instabile della società. Il club però non ci sta e fa la voce grossa: i legali della Lazio infatti, sostengono che i cori siano partiti da alcuni tifosi del Wisla Cracovia, mischiati ai sostenitori biancocelesti nel settore ospiti a Praga.
Esiste un precedente europeo di razzismo che pesa sulle spalle della Lazio. Nel 2013 l’Olimpico fu squalificato per lo stesso motivo durante la partita contro il Legia Varsavia. La lingua batte già dove il dente duole, ma Formello ha tuonato e Claudio Lotito ha già annunciato che presenterà ricorso.
Sulla questione è intervenuto ai microfoni il responsabile delle comunicazioni del club Stefano De Martino: ” La Uefa ha comminato una giornata di squalifica alla Lazio per cori razzisti durante Sparta praga- Lazio, con un’ammenda di 50 mila euro. La società farà ricorso”
L’Europa quest’anno non vedrà i biancocelesti, almeno non in campo, ma anche a distanza continua a dar pensieri alla Lazio. Claudio Lotito riuscirà a risparmiare 50 mila euro e a non far blindare l’Olimpico? Lo scopriremo solo vivendo.