Non solo calciatori, ma nei pensieri della società anche il tarlo di dover riemediare a quella poca lazialità dimostrata in questi dodici anni. Ed ecco un’idea: Angelo Peruzzi, portierone mai dimenticato ed icona biancoceleste.
Guantoni e scarpini al chiodo, adesso è tempo di vestire altri panni e si comincia una nuova avventura, ma viaggio nuovo e vecchia conoscenza. Era il 2007 quando l’ex campione del mondo aveva salutato Formello e dopo nove anni, toh, chi si rivede in casa Lazio! Ha difeso i pali della nostra porta e adesso Angelo avrà il ruolo di club manager.
Cosa significa? Il lavoro di Peruzzi inizierà subito e sarà non solo quello di curare i rapporti disastrosi, per usare un eufemismo, con la tifoseria, ma anche quello di essere una figura di raccordo tra la stessa squadra e la società. A lui toccherà la patata bollente, cioè quella di rasserenare l’intero ambiente biancoceleste cominciando dall’affiancare moralmente Inzaghi seduto sulla panchina scomoda e tranquillizzare lo spogliatoio. E’ la figura di lazialità che è mancata per molti anni e che tutti abbiamo reclamato a gran voce.
Angelo Peruzzi, definito uno dei più grandi portieri italiani, iniziò la sua carriera tra i pali della porta nemica giallorossa per poi passare alla Juventus con la quale vinse una Coppa dei Campioni. Il suo arrivo nella Lazio è datato 2000 e nei sette anni in cui militò tra le fila biancocelesti divenne uno degli idoli indiscussi. La scelta di Lotito è presto spiegata: mitigare i rapporti con la tifoseria in rivolta dopo la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso Marcelo Bielsa. Con l’arrivo di una figura tanto amata spera di poter riavvicinare la gente allo stadio e che proprio l’ex portiere possa mettere ordine nello spogliatoio scoppiato, altra causa della stagione fallimentare.
Dopo quasi un decennio, il Tweet di ben tornato da parte di Federico Marchetti, è arrivato il grande giorno: l’ex portierone ha varcato i cancelli di Formello. Peruzzi 2.0, ma sempre sotto il segno dell’aquila!