Uno per uno non fa male a nessuno. Lo hanno dimostrato oggi Chievo e Lazio nella terra dei Montecchi e Capuleti. Nessuno ha rischiato più di tanto, in un match a tratti quasi soporifero nel primo tempo. Niente leziosità, niente guizzi, Maran ed Inzaghi hanno puntato al sodo e le difese sono state grandi protagoniste.

Per i biancocelesti la retroguardia punto di forza è una gran bella soddisfazione tuttavia, ricordando soprattutto quella dell’altra stagione che potremmo definire “horror” tra Gentiletti, Mauricio che portava i cartellini da casa e Bisevac l’evanescente.  Ivece troviamo De Vrij garanzia nota e Bastos, vera sorpresa del mercato estivo e che dopo la Juve, ha dimostrato di non essere un fenomeno passeggero. Biglia & co. , nei reparti più avanzati invece, hanno esitato un pò troppo secondo me. 

 

Dopo il gol  di Gamberini nella ripresa, s’accende anche la Lazio con l’entrata di Keita il ragazzino ribelle. In una rocambolesca manovra, di cui l’artefice del gol è stato svariati minuti in sospeso tra Balde, De Vrij e Lulic, la Lazio pareggia nel segno dell’olandese e ritrova un pò di personalità. Inzaghi aveva preferito Kishna per non rompere l’equilibrio dello spogliatoio, ma punire il comportamento serve a poco quando hai una partita da vincere.  Serve lui, serve la giocata di Keita ed oggi ha dimostrato sopra ogni ragionevole dubbio di meritare la maglia da titolare. Dopo qualche minuto d’affanno e la salvata di Federico Marchetti, anzi le salvate del portierone biancoceleste che finalmente è tornato a fare il Marchetti, ci provano Milinkovic ed Immobile a cercare la vittoria, ma la fortuna non è d’aiuto.

 

I tre punti rimangono nel piatto, Maran ed Inzaghi banchettano non rimanendo sazi. Quello che questo match ha chiarito sopra ogni cosa è la vera importanza di Keia. Titolare, titolare sempre, caro mister prendi nota!

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