Difesa protagonista, centrocampo paga i voli transoceanici del Principito fuori giornata, l’attacco esistante e sfortunato, Keita “el maravilla”: 1-1 e da Verona si rincasa con un solo punto. Ammoniti tanti, in pratica mezza squadra: Parolo, Milinkovic, Basta, Anderson e Radu.

 MARCHETTI, 7- Federico è tornato, era in campo, era al Bentegodi. Catapultatosi al 16′ minuto nell’angolino parando la rete certa di Cacciatore, si è ripreso la porta e mi chiedo ancora, come sia potuto passare per la testa alla società la sola idea della titolarità di Berisha!

 

BASTA, 6,5- Dusan si è dato il cambio sulla fascia con Felipe e forse ha caricato più del brasiliano. Come sempre è concreto, non ha brillato sicuramente, ma Dusan in difesa comunque dice sempre Basta!

 

DE VRIJ, 7- Giornata davvero buona: bentornato Stefan ci sei mancato tanto. Prima rete in Serie A, leader della difesa, granitico, si impone col fisico ed è un muro biancoceleste quasi invalicabile. Peccato per quell’ammonizione che ha un pò macchiato la perfomance del difensore orange.

 

BASTOS, 7,5– Ma quanto ci piace questo Bastos? Tanto, ci piace tanto, in sole due partite è già Bastos mania. Ha convinto e conquistato tutti. Piccola sbavatura sul gol subito, ma la sua prova è assolutamente positiva. Legge bene le situazioni, al contrario del fu Mauricio, blocca le azioni senza nemmeno un cartellino! 

 

RADU, 4,5- Ma Radu era in campo, mi sono domandata per un pò, poi ho visto la sfiorata rissa ed ho pensato: ah, eccolo! Giornata no per il romeno e forse era da preferirgli in neo arrrivato Lukaku.

 

BIGLIA 5,5- Ahimè, tutti hanno la partita storta, questa è stata quella di Biglia. Purtoppo l’essere “l’insostituibile” ha il suo prezzo da pagare ed a pochissimi giorni dalla partita con l’Argentina, eccolo catapultato a Verona. Visibilmente stanco, come tutti saremmo dopo voli transocenanici, stavolta la sfida di chi ha il piede buono l’ha lasciata vinta a Birsa del Chievo.

 

PAROLO, 6- Diciamo che l’unica azione quasi offensiva nel primo tempo soporifero, è il suo colpo di testa. Unica conclusione cercata o che dir si voglia. E’ più scattante di Biglia e seppur con i piedi non dello stesso regale retaggio del Principito, Marco Parolo si sbatte sempre e dà tutto quello che ha da dare.

 

LULIC, 5,5- Lulic a ritmi bassi e se proprio parliamo di piedi e Principito, Senad ha provato a farne le veci, ma non è proprio la stessa cosa. 

 

MILINKOVIC-SAVIC 5,5- Milinkovic quando è in campo si vede e si sente soprattutto, chiedetelo agli avversari. L’ingresso in campo del gigante buono è bene da principio, ma per me rimane ancora un pò un oggetto misterioso.

 

ANDERSON 5,5- Per me è difficile essere obiettiva, soprattuto sapendo il potenziale che Felipe ha dentro bloccato non si sa perchè. Non può essere stata mera fortuna una stagione intera. Purtoppo quell’Anderson, macchina da guerra, ancora non l’abbiamo rivisto in campo. La partita a Verona è stata per lui di grande sacrificio, ma non incisiva. 

 

IMMOBILE 5,5- Colpa un pò di Danielli che non gli lascia il tempo di mettersi in proprio, dopo il gol in Nazionale ci aspettavamo una rete al Bentegodi, ma performance non brillante a parte, Ciro è sempre Ciro. Ci prova, ma si è trovato davanti la difesa del Chievo che, come quella biancoceleste, oggi è stata protagonista e per gli attaccanti poco o niente.

 

KISHNA 4- Kishna era in partita? Secondo me no, palesemente era rimasto con la testa nello spogliatoio. 

 

KEITA 7- Keita farà tribolare pure tutti quanti, ma fa tribolare anche gli avversari. E’ lui la chiave di svolta biancoceleste, caratterino non facile è vero, ma  piedi d’oro. Ora che sembra reinserito nelle fila laziali, speriamo che la fase di ribellione quasi adolescenziale gli sia passata e che cresca sempre di più. Questa poi non è speranza, ma è certezza!

 

INZAGHI 6- Alcuni elementi potrebbero essere sfruttati meglio , qualcuno sarebbe dovuto rimanersene in panchina senza tener conto della regola dell’ anzianità, ma queste son cose che tutti contesteranno ogni partita. Però una cosa su mister Inzaghi la si deve ricordare. Dopo un’estate che dire “turbolenta” è eufemismo, dopo le parole della Nord e la contestazione, Simone sta

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