Spettacolo all’Olimpico ed i biancocelesti rendono amaro il ritorno dalla parte opposta della barricata all’ex Oddo.
La Lazio a due facce, quella dei giovani e quella dei senatori. Sono i ragazzi che danno spettacolo, Milinkovic da sempre un pò un ogetto del mistero, Cataldi chiamato a far le veci del ben più blasonato Principito, Felipe che alle critiche non ci sta e ritrova il feeling col pallone e poi Keita dal carattere terribile, ma un talento indiscusso.
E poi ci sono loro, i senatori. In minoranza tra gli undici in campo, dove per qualche minuto si è visto anche un altro sbocciato in Primavera, Murgia. E’ la Lazio che è sempre stata quella di Stefan Radu che se l’è ripresa e di chi la strada ne ha fatta tanta, Ciro Immobile ma che col cuore gioca come un debuttante. Lui che eredita il posto di Miro Klose e che del panzer ha l’umiltà e la signorilità di non esultare davanti alla sua ex squadra. E’ la porta di Marchetti a rimanere inviolata, lui che esulta sempre come fosse una finale di Champions perchè al cuor non si comanda! E poi Parolo la cui maglia è sempre la più sudata.
Faticosa la corsa per accaparrarsi i tre punti, davanti c’era un Pescara che ha dimostrato di avere i numeri e di non aver patito poi troppo il passaggio nella Serie elitaria. Anche se sconfitto, Oddo può uscire a testa alta, anzi, altissima. I biancocelesti invece sono tornati a sorridere. Gli undici regalano ad Inzaghi un tris d’eccellenza: Milinkovic, Radu, Immobile. Felipe non ha preso bene il cambio, ma sono sicura che vedendolo ri”tornado” in campo, forse sul calare del match il mister avrà pensato di tenerselo più riposato per la trasferta a Milano.
La Lazio che sarà ha incontrato quella che è stata: il futuro è nelle vie di mezzo. I senatori hanno abbracciato le scommesse, i giovani ed i nuovi arrivi. “Rivoluzione”, “ristrutturazione” e tanti proclama fatti dalla dirigenza in estate li accantoniamo in un cassetto, perchè ora ciò che conta è vedere questa Lazio, quella che aspettiamo ogni volta e quella che vorremmo sempre!