Secondo il portale spagnolo “As. Com”, il nostro Senad è tra i dieci migliori laterali al mondo in una classifica che vede al comando assoluto Felipe Luis e poco prima del bosniaco al nono posto Jordi Alba. 

“Scarparo” , ” grezzone e casinista”, in tanti lo definiscono così, invece Lulic può prendersi un’altra soddisfazione e neanche troppo piccola. A passo di falcate scomposte e nonostante l’avvio di campionato pieno di errori che hannno fatto storcere il naso ai più, in numero 19 biancoceleste può sorridere con un piazzamento di tutto rispetto tra i migliori esterni che ci siano in circolazione. 

 

Lulic che forse voleva anche andar via l’anno scorso, ma quella maglia se l’è fatta cucire addosso dai tifosi con un “71”  che pesa tanto, pesa una storia intera. Voleva cambiare aria è vero, però è anche colui che rispose agli sfottò romanisti: “C’è ricrescita, ma non c’è rivincita”. Parole che pesano e che gli hanno permesso una volta ancora di rimarcare il suo posto in un’altra classifica ben più importante; nel cuore della sua gente. 

 

Una giormata che non ci stancheremo mai di ricordare, un minuto 71 e poi non fu più silenzio. “Ciò che fai in vita echeggia per l’eternità”, una Coppa pesantissima alzata al cielo che renderà indimenticabili tante persone, tra cui mister Petkovic e lui, Senad, quello che è volato più di tutti vicino al sole.

 

DEUS Ex MACHINA- Qual’è il ruolo di Lulic? Deus ex machina, colui che arriva all’improvviso e lo vedi subito col passo scomposto, frettoloso e disordinato. Lui arriva e ti risolve la partita magari mentre meno te lo aspetti. Fu così quell’immortale 26 maggio, lo fu salvando un gol certo quando in Coppa Italia il Napoli stava per buttarci fuori e lo ha fatto anche domenica, regalando un doppio vantaggio contro l’Empoli in casa, un doppio vantaggio che ha reso meno amara la vittoria che sarebbe stata altrimenti di misura.

 

Lulic è il jolly, così lo fu anche per Pioli, è l’uomo di fatica, quello che se la corre su e giù tra centrocampo e retroguardia, terzino improvvisato, ala adattata,lui c’è sempre. Disordinatamente, ma Senad c’è. E se credete che anche io sia di parte subendo il fascino del 71esimo minuto, in tutta onestà vi dico che è così, ma le classifiche quelle sono un’altra storia. E’ proprio il nostro Senad tra i dieci migliori laterali al mondo, così lo vedono gli spagnoli, perciò lasciando le critiche altrov, battiamo le mani al nostro cavallo pazzo, battiamo le mani ai buoni laziali!

 

 

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