Sembra tornato in grande spolvero il talentino di Brasilia, torna a far esaltare la folla con le sue giocate, fa quasi rabbia vederlo in campo così, a distanza di un anno, aver perso tutto questo tempo per consacrarsi, ma forse è arrivato veramente il suo momento, quello che un popolo intero stava aspettando. Da troppo tempo manca un numero 10 che faccia impazzire la folla.
Torna a far volare quella stupenda maglia biancoceleste sulla fascia (dopo l’addio di Candreva), accelerazioni, cambi di passo e superiorità numerica sono solo pochi dei numeri che ha presentato, insieme a Keità e Immobile formano un tridente tutto pepe, che può solo creare problemi alle difese avversarie, ma soprattutto ieri, ai danni della povera retroguardia del Sassuolo, è veloce e rapido nell’uno contro uno, salta gli avversari con una tranquillità incredibile, sembra tornato insomma quello che tutti avevamo visto nell’annata targata Champions, poi sfumata a Leverkusen di Stefano Pioli.
Somigliava solo lontanamente al Felipe Anderson conosciuto, molti si chiedevano se avesse un fratello gemello, altri che siccome era così tanto debole e non si sarebbe mai potuto integrare nel calcio Italiano, il tanto decantato Mister 50 milioni dal D.S. Igli Tare, ma nessuno si sarebbe aspettato un ritorno così o forse lo speravamo soltanto. Oramai sono 11 giornate che Felipe lavora con la squadra, sforna assist ed è decisivo.
Che abbia talento da vendere? Si vede da come tocca il pallone, ma la sua fragilità emotiva, che lo ha portato nei periodi più scuri a non brillare come la stella che avevamo ammirato, deve essere limata. Sappiamo che è tutto nelle sue mani. Per adesso Bentornato Felipao.