Il Corriere dello Sport ha confermato la decisione dell’Inter, ufficiosa ed ufficiale nelle prossime ore: Pioli sarà il nuovo tecnico nerazzurro. E Candreva?
Questioni tra ex, questioni di spogliatoio, una fascia della discordia consegnata a Lucas Biglia che, oltre a klose, era l’unico giocatore blasonato della Lazio. Una fascia che, secondo l’esterno di Tor de Cenci, si era posata sul braccio sbagliato e se ne era arrogato il diritto morale. Storie di rapporti chiusi in modo furioso e riaperti per “quieto vivere”, quieto poi non lo fu più. Una piccola striscia di stoffa che ruppe un equilibrio perfetto, scelta sbagliata per qualcuno, giusta per altri e la sentenza arrivò a posteriori quando il numero 87 dichiarò di essere felice di andare all’Inter. Dichiarato amore per i colori biancocelesti e poi la via di fuga nel momento difficile, questa vuol essere solo la mia opinione e chiedo venia, ma dimostrò un carattere di una prima donna e non da leader.
Sì lo ammetto: sono tra i pochi che non si disperò per la partenza di Candreva e non per la sua fede giallorossa in quanto la fede è pur sempre fede, ma il tempo mi sta dando ragione in quanto la Lazio staziona nei quertieri “in” della classifica, mentre l’Inter… Storie di disaccordi, un mister prima stimato sopra ogni cosa che divenne, dopo quella fascia, un mister non voluto. Un calciatore che ora rivedrà quello stesso tecnico, un calciatore che era andato via da Roma per vincere e per quanto tra Milano e la capitale ci siano numerosi km, proprio Milano li accoglierà entrambi sotto la Madonnina. Saluti tra i due che arriveranno per una mera situazione di rispetto reciproco, o che magari nel tempo torneranno ad essere stima, chi lo sa.
Non sarà però facile: la squadra può anche cambiare, ma i problemi quelli sono tutta un’altra storia. Non basta scappare perchè prima o poi il fato e le condizioni ti rimettono davanti a ciò da cui sei scappato, per una impuntatura, per l’esserti arrogato un diritto che non era tuo, non lo è mai stato.
A mister Pioli va tutto il mio più accortao “in becco all’aquila”, perchè lui il calcio lo conosce e lo cponosceva quando vide lungo e fece esplodere Felipe Anderson, proprio tamponando l’assenza di Candreva. Lui che fece diventare Biglia “l’imprescindibile”. Quel signore lontano dai proclama che portò la Lazio ai cancelli della Champions e poi pagò colpe non sue.
Anto’, te ne sei voluto andare a Milano per vincere, ma sto notando che ti dice sempre male! Ci si vede presto Anto’!