Cari tifosi…
Che voi siate biancocelesti come noi, o giallorossi come gli altri, è ora di riportare il “derby di Roma” al significato originale e non ai fatti di cronaca che ci dipingono come “gentaglia”, che fanno credere che nella capitale allo stadio tranquillo non ci si può andare.
Questo derby dal sapore intenso che non si sa mai a che ora si gioca, che si deve giocare con il giorno a differenza di quello di Milano che lo fanno in prima serata e sembra “balsonato”, mentre noi per carità, col buio tutti a casa. Che poi ora io rifletto e mi chiedo lo stadio cosa sia? Lo stadio è il posto più bello per ogni tifoso, per i nonni che portano i nipoti, le famiglie e la domenica di festa. Questo solo dovrebbe essere e non il teatro di accoltellamenti e risse. Perchè si va a vedere una partita e non in trincea. Tutte le misure di sicurezza, i tornelli e le file, in fondo in fondo, ce li siamo voluti un pò anche noi.
Cercando “derby di Roma” su Google, tra i primi risultati escono fuori subito avvenimenti incresciosi, immagini violente che neanche più il Bronx, davvero. Escono fuori sfottò, alcuni carini e simpatici, altri che non valgono la pena nemmeno d’esser citati. Laziali e romanisti, nemici sì, ma per 90 minuti e fuori solo persone. E’ ora di dire BASTA! E’ ora che su Google esca fuori come risultato una coreografia, un popolo di tifosi, la vera essenza della romanità e di come si vibe il derby di Roma.
Emotivo certamente. sentito più che mai, ma pur sempre 90 minuti e non una vita. Sicuramente questa mia lettera aperta avrà il tempo che trova, ma più che una “richiesta a..”, una “richiesta per..”, è forse una speranza di una che, come tanti, va allo stadio e ci sarà domenica. Uniamoci a chi canta, a chi tifa, a chi ride ed anche a chi sfotte perchè ci sta è nel dna, ma l’odio lasciamolo a casa!