La Lazio scende in campo e tra i milioni di volti, tira fuori quello “cattivo” , quello che morde, quello della Lazio che ci piace! Nel segno di Felipe Anderson e capitan Biglia, Simone Inzaghi sorride.

Pochi minuti per ambientarsi su un terreno ostico, per prendere confidenza, qualcuno già gridava alla terza sconfitta dopo Juve e Chievo, ma gli undici in campo non ci sono stati ed ecco Felipetto “nuestra joya”, chiedo scusa a Dybala e alla tifoseria bianconera per il copyright violato,  che cambia interamente volto alla squadra. Diventano cattivi, una cattiveria che raramente abbiamo visto in campo e l’Inter non può far altro che cedere. 

“Cattivi” sì, lo si evince anche dai cartellini gialli piovuti dal cielo. Un tridente offensivo che sulla carta non prometteva bene ed invece ecco Lulic che forse in una delle sue serate migliori diventa anche assit-man. Il baby Murgia che si è fatto le ossa e quasi influenzato dall’aria che si respirava, combatteva col coltello tra i denti.  La faccia scura di Pioli che rivede una Lazio che lui stesso aveva creato e la osserva mentre gli si rivolta contro. E li rivede tutti: il suo gioiello Felipe, il suo capitano che non sbaglia mai dal dischetto, i suoi guerrieri più sfegatati Senad e Radu. Chissà che avrà pensato in quei momenti mister Pioli e chissà se per un attimo ha rivissuto la sua panchina romana sentendone la mancanza. E poi lui, il grande ex, che quasi non vorrei nominare ma non posso astenermi perchè gli occhi bassi a fine match, bhè, valgono più di mille parole: Candreva all’Inter per vnicere? Ops! Buona Juve Anto’!

In ogni cosa vi è sempre il rovescio della medaglia, quella pecca che ha riacceso una partita diventata davvero entusiasmante, quella sofferenza finale che però rende assai più dolce il trionfo. La papera di Marchetti, quella solita piccola disattenzione, le entrate “killer” di Hoedt di cui una di queste due poteva costare molto cara e che non ha fatto rimpiangere il fu Mauricio. L’eccesso di Radu, che ha coperto fino a stenderlo Icardi perchè proprio no, di lì non si passava. UN rosso che giustifico per la verve, ma non certo per il prezzo che si dovrà pagare nelle sfide di Coppa Italia che seguiranno perchè, per quanto il calcio è strano, certo il colpaccio del Cesena è uno scenario quasi utopico. 

La sera delle grandi emozioni in quel di Milano che regala un’ultimo brivido nel post partita: il capitano resterà. E’ proprio il nostro Principito a comunicarlo con un “resto alla Lazio”. Una serata che ci ha regalato un Felipe Anderson al top della forma, ma che ha visto la fortuna sedurre ed abbandonare Ciro Immobile. Tante occasioni sprecate, tante negazioni a Parolo, ma alla fine cosa conta? Il risultato e quello di ieri ha detto chiaramente che la migliore è stata la Lazio! Battiamo le mani ai nostri ragazzi e mister Simoncino!

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