Ed è facile parlare dopo una vittoria, uscire gongolando e puntare il dito perchè non si sa rispondere al perchè del solito assenteismo sul mercato, proprio nell’ultimo giorno del mercato. Così in mixed zone ha fatto Igli Tare: ” Sapete sorridere solo quando perdimao. Fatelo ora che abbiamo vinto”.

 Io credo che quando non sai fare il tuo lavoro, te la prendi con quello degli altri. Il tuo mestiere Igli, è quello di portare giocatori alla Lazio, di rinforzare la rosa, di pensare al futuro, cosa che non hai mai fatto. Il mestiere della stampa è ben diverso: scrivere della Lazio e criticare l’operato della società se necessario, o il mancato operato sotto gli occhi di tutti.

Non è certo una vittoria a San Siro che butterà un colpo di spugna sul passato, sui vari Kakuta, Leitner, presunti nuovi Cavani, addirittura presunti Kishna CR7 o sulla “squadra difficilmente migliorabile”. Perchè chi scrive non serve solamente all’onore, ma soprattutto all’onere. E’ facile andare a testa alta quando porti Ciro Immobile a Formello, non lo è quando come sostituzione si deve andare a pescare Djordjevic, preso da chissà quale squadra. 

Non è colpa della stampa laziale se il tifoso non va più allo stadio, se non vi crede più, se vi addita come “ciarlatani”, o se fai le pennichelle allo stadio. La colpa non è della stampa se di tanti nomi e tante promesse non ne avete mantenuta una. Questa Lazio che per voi deve “sopravvivere” e se ha fortuna arrivare in Europa, questo significa ignorarne l’intero retaggio.

Quindi, caro Tare, se c’è un dito da puntare contro qualcuno, io lo punterei contro lo specchio!

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