Finalmente titolare “per davvero”, finalmente in scena nel copione dalla prima battuta: l’Olimpico ha abbracciato il suo baby talento acclamato tra i “grandi”.
Presente dal primo minuto ed un vero debutto davanti alla sua gente, nel suo stadio, chissà che avrà pensato baby Murgia poco prima di entrare in campo. Poteva essere spaventato, intimorito, ma non lo era ed ha messo in scena il carattere, la giusta tigna e la giusta distanza tra l’emotività che non gli sarebbe stata perdonata stavolta e la professionalità che si richiede ai titolari “veri”.
Il pupillo di Inzaghi chiamato ad un compito ingrato e troppo pesante: sostituire proprio il capitano. Eppure quella pesantezza nessuno gliel’ha letta in volto, neanche la pressione del dover vestire i panni del “cervello della squadra”. Regista, forse per questo ci sarà tempo e dobbiamo dare tempo al tempo, ma è il caso di dire che il buongiorno si è visto dal mattino.
Buona la prima! Non ha sfigurato nel recitare un ruolo pesante come quello di Biglia, non ha avuto mai esitazione soprattutto con l’incoraggiamento del suo mister che non lo ha mai abbandonato, lo ha guidato urlando, avvicinandosi appena poteva ed Inzaghi può ben dirsene orgoglioso. Chiamato tra i grandi in un ruolo da “grande”. Veloce nel pensiero, capace di saper abbracciare le situazioni mutevoli del gioco, mai statico, sempre presente.
Nel primo tempo forse ancora un pò “acerbo”, ma nella ripresa è salito in cattedra guidando i suoi compagni nel momento più delicato. Ha indirizzato tutti i palloni che son passati tra i suoi piedi, prova di regia non male possiamo dire. Compito stremante per il giovane “Sandro” che stremato comprensibilmente è arrivato alla fine. Va a prendersi un fallo a due minuti dal triplice fischio e fa respirare tutta la squadra oramai boccheggiante. In questo ho visto un “ragazzino” solo sulla carta di identità, perchè queste son più che altro cose da “mestierante”.
Protagonista brillante in una Lazio che di brillante aveva poco, ma non si è fatto influenzare dall’atmosfera poco elettrizzante ed ha guardato dritto per la sua strada! La Lazio ha saputo crescere quello che adesso è sconosciuto tra i “big”, ma che forse tra poco sarà invidiato e corteggiato da tanti.