Vittoria della Roma? Ma scusate, vittoria di cosa? Andate e ritorno, 4 reti biancocelesti e 3 reti giallorosse in 180 minuti, questo è il totale e carta canta! Ancora mi parlate di vittoria? Andrà nel file “gol di Turone”?

I romanisti hanno sempre avuto un brutto vizio, più di uno in verità, ma uno soprattutto: parlare prima e farlo con tanto di maglie celebrative che resteranno nei cassetti. Di derby forse ne hanno anche vinti di più ammettiamolo, ma sbagliano sempre quelli importanti ed oramai è più che chiaro che non vi è rivincita e non ci sarà mai. Si sono aggrappati all’illusione  di trovarla in questa semifinale che non avrebbe eguagliato neanche lontanamente il 26 maggio e tristemente hanno perso la blanda speranza ieri sera. E se a noi va bene arrivare alla finale della Coppa del Nonno, loro come il vento si fa dopo un burrasca,  tacciono.

La pioggia romana del pomeriggio aveva tentato di rovinare l’attesa per la stracittadina, col traffico, per i capelli bagnati, per i troppi ombrelli, ma è la notte che vale la finale. Milinkovic ed Immobile, ieri come oggi: la nostra gioia, la loro Waterloo, la nostra Curva in festa, la faccia scura del pupone. Gli eroi dell’andata ancora una volta a spengere i sogni “remuntada” dei cugini neanche tanto cari e sicuramente mai voluti. Mentre loro preparavano le maglie celebrative, Inzaghi era lontano dai proclama con tutti i suoi ragazzi ed oggi c’è rimasto solo Spalletti a domandarsi cosa ne sarà di lui annegando in un oceano di “dovevo, potevo e volevo”. 

Una sconfitta, se così la si può chiamare, indolore,la Lazio ce la fa trascinata dagli stessi eroi di 34 giorni prima. Gli applausi però sono anche per lui, soprattutto per lui: mister Simoncino. Partita sfavorita questa Lazio, sfavorita in classifica, sfavorita in Coppa Italia, sfavorita contro la Roma. Sfavorita sì, ma solo sulla carta perchè spesso non ci si accorge che chi è ferito poi risorge!

Un’altra volta lo racconterà la storia che mentre i biancocelesti festeggiavano, gli atri se ne tornavano a Trigoria! Alzalo in alto, alza in alto l’Iphone Capitano e fai una fotografia: La capitale è tutta biancazzurra, l’Aquila è Roma con tutti i suoi eredi!

E’ SEMPRE 26 MAGGIO FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI!

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