Siamo arrivati fin qui battendo l’Inter e la Roma, a noi il destino non ha messo davanti il Cesena. Ci siamo presi l’ennesima soddisfazione contro i cugini bipolari, quelli che “La Juve ruba” e poi “Juve asfalta la Lazzie”, questo percorso è stato ricco di emozioni, anche davanti all’ex che era andato all’Inter per vincere e invece…
Tutto questo ora si traduce in una speranza, perchè si può partire col pronostico a sfavore, ma se non ci credi, allora è inutile anche guardare la partita! I tifosi biancocelesti però hanno risposto alla chiamata, la vendita dei biglietti è diventata una vera e propria bagarre per accaparrarsi un seggiolino allo stadio.
E poi c’è lei: la Vecchia Signora, quella in lizza per il Triplete. Forte, coi suoi Dybala, Higuain, il monumentale Buffon, quella che se ci pensi bene poi la sconfitta brucia sempre a metà, perchè è la vera “big”. Bruciava a metà, perchè adesso la Lazio ci crede coi suoi Immobile già nella nostra storia per le reti realizzate in un anno, i suoi Milinkovic, Keita e Felipetto, il suo Strakosha che paragonato a Gigione nazionale sì, di campo ne ha macinato poco, ma non si è mai spaventato.
E poi ci sono loro, i due uomini in più: Allegri ed Inzaghi. Due allenatori che hanno sempre dovuto dimostrare qualcosa in barba allo scetticismo che li aveva accolti.
Questa sera ci siamo, gli uni davanti agli altri. La squadra “conferma” e quella “rivelazione”. Nel calcio tutto può succedere, i pronostici vengono stravolti sempre, ricordiamo il Leicester di Ranieri etichettato “perdente”, ricordiamo la scalata verso l’Europa League del Sassuolo al secondo anno di Serie A, ricordiamo tutto questo e continuiamo a crederci senza quei “comunque vada..” che ti fanno partire sconfitto.
Siamo arrivati fin qui, ma non è un punto d’arrivo, è quello che ti lascia intravedere la Lazio che sarà, quella delle belle speranze che ci auguriamo prendano ancor più vita nella sessione del mercato estivo.
In alto le bandiere, in gola il cuore: Forza Lazio conquista la finale ed alza la Coppa al cielo in questa calda sera di maggio!
“Daje aquilotti nun se può sbaglia’. Su c’è er maestro che ce sta a guarda’”