Trentasette minuti. Questa è la durata delle speranze dell’ex Lucas di espugnare l’Olimpico con un sorriso, sorriso che non gli è stato riservato dagli ex tifosi (memorabile al 4′ minuto il coro “Biglia pezzo di *****”). Peggio per lui.
Partiamo dalle valutazioni oggettive, quelle riservate dalle testate non laziali, quelle che – speriamo – nessuno potrebbe mettere in discussione: BIGLIA 5.5 (calciomercato.com), BIGLIA 5 (milanlive.it), BIGLIA 4.5 (romatoday.it), BIGLIA 5 (sportmediaset.it).
Tempo fa Lotito disse qualcosa di fortemente discusso, antipatico, ma anche abbastanza veritiero: “Quelli che se ne vanno dalla Lazio fanno sempre una brutta fine”. Lo disse riferendosi ai casi Pandev e Ledesma, ma col tempo la solfa non appare essere cambiata. Lucas Biglia ci ha lasciato con la frase più indigesta da ascoltare, sentita già un anno fa da Candreva e due anni fa da Hernanes: “Lascio la Lazio per vincere!”. Ebbene, le sue speranze di vittoria si sono ridotte a una sfilza di 5 in pagella, ai 4 gol incassati in 50 minuti, ad una sonora lezione impartita proprio dalla questa ex squadra che ha scelto di abbandonare sul più bello, quando sembra di poter finalmente ambire a qualcosa.
Viene da pensare che le ambizioni sportive siano state un pò influenzate dai milioni cinesi che gli sono stati offerti, o forse dalle illusioni di un Milan capace di spendere 230 milioni sul mercato, ma che di stellare ha dimostrato avere – almeno finora – soltanto il tetto ingaggi.
Male dunque la prestazione di ieri di Lucas Biglia, male come peggio non poteva iniziare un pò tutta questa sua avventura milanista, partendo dalla travagliata trattativa d’acquisto, culminata con la convocazione nel ritiro laziale del giocatore dalla faccia più triste mai ricordata ad Auronzo di Cadore, e risolta solo grazie ai milioni, ben 18 + bonus, che alla fine a Milano hanno dovuto sborsare per prenderlo. Nemmeno il tempo di festeggiare per il trasferimento che qualcosa sembra non andare per il verso giusto: il Milan non sembra trovare una banca che possa garantire le fideiussioni necessarie per comprarlo, e mentre le cerca il giocatore riesce clamorosamente a ragionare bene sulle sue prime parole rossonere: “Forza Lazio!”. Lo stupore dei presenti è stato superato solo dall’imbarazzo di Biglia stesso, che disorientato e spaventato scosse la testa e sospirò qualcosa.
Primi allenamenti rossoneri, puntuale primo infortunio, nemmeno gliel’avessero tirata i suoi vecchi tifosi. L’incolumità fisica di Biglia è stata spesso sotto osservazione, ma una partenza del genere di certo non se la augurava nemmeno lui. Mentre recuperava dall’infortunio, ha avuto comunque modo di vedere la sua ex-squadra alzare al cielo una Supercoppa Italiana grazie all’altro Lucas, quello arrivato in sua sostituzione, che in una sola partita aveva già un palmares italiano migliore del suo. Pazienza dai, mi rifarò in campionato avrà pensato. La speranza, come detto in apertura di articolo, è durata appena trentasette minuti, poi è morta insieme all’undici milanista che naufragava sotto i colpi di Immobile e Luis Alberto.
Nessuno di noi rimprovera a Biglia l’essersene andato, questo fa parte della vita di ogni calciatore; quello che ai tifosi laziali non è andato giù è stato il modo in cui ha deciso di farlo: vogliamo ricordare che la sua fascia ci costò la cessione di Candreva, che le sue promesse d’amore ci illuserò un anno intero di vederlo ancora a Roma, che le sue lacrime in un Lazio – Juventus ci fecero sopportare una pesante sconfitta? I laziali non dimenticano, ti auguriamo la miglior vita sportiva caro Lucas, ma non contro di noi. Contro di noi, speriamo, saranno solo sconfitte.
Un giorno, ripensando a quel “vado al Milan per vincere”, chissà se sentirai un pò di rimorso dentro, sarebbe piacevole immaginare di si, ma chissà che anche quello non venga un pò influenzato dal nuovo ricco contratto, questo si, davvero l’unica tua certezza.
Ciao Lucas, ci vediamo al ritorno.