Inizia l’avventura europea per la Lazio in terra Olandese contro il Vitesse, dove le Aquile si impongono fuori casa con un 2-3 in rimonta e grazie ad un secondo tempo di grande calcio, e di sacrificio, a dare i primi tre punti alla brigata Inzaghi sono state le marcature di Parolo, Immobile e Murgia.

Partita come prevedibile molto complicata tatticamente, quando si incontrano le squadre olandesi c’è sempre la sicurezza di affrontare compagini impeccabili per come posizionate in campo, ed i gialloneri del Vitesse non smentiscono la tradizione.
Inzaghi prova a testare molti elementi nuovi in casa Lazio, frutto dell’ultima campagna di calciomercato, ed allora si mette con un classico 3/5/2 e rinuncia ad una serie di titolarissimi come Immobile, MIlinkovic, e Lulic, non contando uno come Leiva, e deve rinunciare agli infortunati Wallace, Nani e Felipe Anderson .
Partita che in partenza mostra subito le difficoltà in uscita bassa della Lazio, in quanto i calciatori del Vitesse venivano in pressing in tre, sui tre difensori biancocelsti, per cui Strakosha è costretto a sparare lungo a cercare il testone del panteron Caicedo.
Lazio che ha in cabina di regia Di Gennaro , che dimostra di avere un piede dall’educazione stile Oxford, ma la timidezza di una matricola al primo giorno di scuola, in un ruolo dove serve personalità e spigliatezza, fortunatamente questa sua fragilità in partita è venuta meno, ma non del tutto.
Lazio che crea poco o nulla ed il Vitesse con il suo giocatore di fascia destra Rashica (consigli per gli acquisti) manda ai pazzi la difesa biancoceleste ogni volta che prende il pallone, con la sua grande velocità e con un Luiz Felipe che dopo un cartellino giallo gli lascia il cross che porta in vantaggio la squadra di casa con Matavz, che approfitta di una dormita colossale di Bastos e Marusic.
In quel momento ho avuto la sensazione e la conferma di quello che pensavo, ovvero che la partita è gara ostica con una squadra vera, e mi debbo complimentare con il mister Fraser, che mette in campo un modulo 4/3/3 molto duttile e dinamico, ordinato e pungente con interpreti di discreto valore riesce a macinare un calcio di velocità ed un palleggio di buonissimo livello.
La partita si trascina alla fine del primo tempo con le aquile che dopo la scorpacciata di domenica scorsa contro il Milan non creano di fatto molto, se non qualche opportunità che Caicedo e Marusic non riescono a finalizzare, nonostante il gioco ed il possesso della palla è a favore della Lazio il Vitesse è in vantaggio.
Ma a questo punto se ho fatto giustamente i complimenti al tecnico dei gialloneri, devo spellarmi le mani per il nostro Inzaghi, che intravede la possibilità di giocarsi la gara ed allora il primo cambio è un difensore per un attaccante, quindi Luiz Felipe già ammonito e con la tegola del cross concesso per il gol del Vitesse cede il posto all’attaccante Italiano più forte di tutti Ciro Immobile.
Cambia subito la partita, e diventa bellissima, divertente, vivace ed emozionante, e dunque Luis Alberto si mette dietro alle punte Caicedo e Immobile, ed è spettacolo puro, i biancocelesti con veemenza vogliono il pareggio, ed allora si attacca con la palla che scivola via veloce sull’erba ad un tocco al massimo due, azione che tutto d’un tratto diventa di livello primario, ed allora inevitabile l’arrivo del gol del pareggio.
A metterlo a segno è Parolo che dopo un tiro di Immobile sgusciato magnificamente a tu per tu con il portiere , e la difesa Vitesse inventa un nuovo gioco, tira la palla ma lasciala in area di rigore, ed allora il centrocampista Azzurro annoiato lascia partire un sinistro che spacca la rete della squadra Olandese.
Bella e brillante la Lazio, ma poco dopo ancora l’esterno destro Raschica manda al manicomio Lukaku, nel frattempo scalato come terzino in una difesa a 4, e come sappiamo bene, il buon velociraptor biancoceleste è molto più efficace in zona offensiva, e dunque azione in fotocopia del primo gol, cross dell’ala e raddoppio del Vitesse, doccia fredda, ed ancora dormita della difesa, il più sonnacchioso in questo caso è Marusic, che si dimentica di Linssen.
Bene , gli abbiamo dato un’altra volta la possibilità di andare in vantaggio, come si faceva da bambini quando in strada giocavamo a pallone ed una squadra aveva un bambino in meno si partiva con un gol di vantaggio.
La Lazio è forte, lo sanno tutti, ed allora Inzaghi si guarda bene di togliere al volo Lukaku, inserisce Lulic, ed esce Di Gennaro ed entra il giocatore più forte del campionato assieme a Dybala, Milinkovic, Luis Alberto si mette in cabina di regia, e la Lazio vola.
Il livello qualitativo s’impenna, e non potrebbe essere altrimenti, un Caicedo meraviglioso questa sera combatte di fisico, ma quando serve è capace di magie e offre un assist alla Mancini, di tacco, ad Immobile che di prima fulmina il portiere Olandese, per il gol del 2-2.
Quindi facciamo il c

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