Vittoria importantissima nella sesta partita di campionato per la Lazio in terra scaligera, dove demolisce con un secco 0-3 il Verona grazie alle marcature del solito Ciro Immbile, doppietta per lui, e Marusic.

Gara molto temuta per tutto l’ambiente biancoceleste perché arriva subito dopo la nefasta serata dell’Olimpico contro il Napoli, dopo essere stati falcidiati dagli infortuni , tutti in un reparto, non dimenticando anche l’affaticamento muscolare a Milinkovic.
Dunque Lazio che scende in campo con l’indisponibilità dei seguenti calciatori, de Vrij, Wallace, Basta, Bastos, Nani, Felipe Anderson, Milinkovic, ad occhio e croce un 350 milioni di euro di valore, ma si cosa importa, sembra quasi fosse una cosa normale.

Allora i geni della panchina che ci stanno a fare, anche per questo, per disegnare una grande Lazio anche in forte rimaneggiamento, ed Inzaghi e Farris hanno le seguenti intuizioni, sempre con una difesa a 3 ma questa volta il modulo è stato un 3/5/1/1, si inventano di sana pianta Patric terzo centrale di difesa a destra, Luiz Felipe il dominante del reparto difensivo, ed il solito Radu a fare da parafulmini a sinistra.
Sulla linea dei centrocampisti Inzaghi decide di mettere sugli esterni i mezzi pesanti, Marusic e Lukaku, e Lulic che questa volta è chiamato a fare la mezz’ala come interno di centrocampo.
Belli, veramente uno spettacolo, c’e’ il manuale della squadra di calcio , e su questo libro alla pagine numero uno c’e’ scritto: una squadra viene chiamata tale quando gioca bene anche se gli interpreti del gruppo ruotano significa che il suo allenatore ha la piena facoltà di scelta e che i giocatori rispondono a dovere, ergo la Lazio è una squadra.

Partiamo senza affanno, con un palleggio agevole e molto preciso, non c’e’ scampo per il Verona lo si percepisce da subito, ed i tifosi scaligeri sono consapevoli che passeranno un altro pomeriggio d’inferno, cosi una volta Lukaku ed una volta Marusic, fanno vedere le loro doti di potenza sulle rispettive fasce, praticamente imprendibili.
Gli esterni del Verona ancora sono li che cercano di fermare i calciatori biancocelesti, ma qualcuno dovrà pur dirglielo che la gara è terminata.
Comunque nello svolgimento della gara non ci sono pecche, diciamo anche molto agevolati da un Verona non all’altezza della situazione, ma questa è la seria A, e se noi abbiamo dovuto giocare senza i pezzi da novanta, non ci sono scuse per chi ha messo in campo una squadra come quella del Verona.

Troppa Lazio ed ogni azione che imbastisce la squadra di Inzaghi è una spina nel fianco dei Veronesi, la superiorità si concretizza al minuto numero 23^ quando Marusic viene atterrato da Souprayen in area di rigore, la piazza sul dischetto Immobile, e manco a dirlo la butta alle spalle del portiere veronese Nicolas.
Con molta gioia il pallone torna sul cerchio del centro campo con la Lazio in vantaggio, il Verona appare sulle gambe avendo riconosciuto l’enorme divario tecnico che la Lazio gli impone, e dunque oramai la partita si mette in discesa per la brigata Inzaghi.
Possiamo ammirare un Luis Alberto che girovaga a tutto campo con il pallone ai piedi, nemmeno se avesse un laccio attaccato alla caviglia con l’altra estremità attaccata alla sfera riuscirebbe a fare meglio, un prestigiatore al Bentegodi, palloni che scompaiono e riappaiono agli avversari come in uno spettacolo di alta magia.

Ma torniamo alla gara, che insomma vede la Lazio padrona assoluta del campo, ed allora assistiamo ad un duetto a limite dell’aria di rigore tra i soliti Marusic e Immobile, palla che l’attaccante italiano più forte si trascina avanti con un tocco che sa di poesia, lascia secchi 5 difensori, s’incunea in area ed arriva a tu per tu con il portiere,lascia andare il destro , palla che ringrazia per tutto questo lavoro e prende la direzione diagonale, fino a gonfiare la rete, due a zero.
Doppietta per Ciro che raggiunge gli 8 reti in campionato, ed è secondo dietro ad un Dybala che con i suoi 10 gol guida la classifica marcatori, Immobile primo calciatore italiano all’inseguimento dell’asso argentino.
Partita che termina nei suoi primi 45 minuti, tutti a prendere una bevanda calda.
Pecchia prova a dare la scossa alla sua squadra con un doppio cambio, dunque dentro Cerci e Kean, per Souprayen e Zaccagni, allora Verona a trazione anteriore con calciatori freschi, nessun cambio per Inzaghi, forte del doppio vantaggio.

L’unico risultato ottenuto da Pecchia è che la Lazio non solo ricomincia da dove aveva lasciato, ma inizia a tambureggiare con molto vigore la difesa dei veneti, creando un forte imbarazzo con il Velociraptor biancoceleste, Lukaku, che prende possesso definitivo della corsia, ed in coppia con Lulic sembrano tarantolati.
Lazio che ha la palla del tre a zero in diverse occasioni, ma arrivati al 60^ minuto, è ora di dire basta con le occasioni mancate, ed all

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