Marcantonio Bentegodi, triplice fischio e tutti a casa con una Lazio che si è rialzata dopo la disfatta casalinga contro il Napoli e pare aver tamponato le molte assenze. Al termine di Verona-Lazio, ha parlato il “capitano” in panchina, il numero uno biancoceleste mister Mone:
“Sono soddisfatto. Per un tecnico è il massimo vedere una squadra in emergenza, con sette assenti, giocare in questo modo. È motivo per me di grande orgoglio. Ero sereno ieri ed anche al termine della gara con il Napoli, avevamo fatto benissimo contro i partenopei e lo avevo detto ai miei ragazzi. La nostra autostima doveva crescere, siamo venuti in un campo non semplice. Abbiamo approcciato molto bene al match e siamo stati bravi a chiudere con due gol la prima frazione di gioco. Nel secondo tempo abbiamo dimostrato grande maturità gestendo al meglio la sfera.
Ho voluto mantenere il nostro assetto. Ho pensato a giocare a quattro dietro, lo ammetto, ma sapevo che avrei trovato tre difensori pronti per questa sfida: devo fare un plauso a Patric, è rientrato oggi, ci aveva già aiutato l’anno scorso ma ci ha dato tantissimo anche oggi come Luis Felipe. Il brasiliano è un classe ’97. Si sono fatti trovare pronti e se lo meritavano perché si allenavano al meglio dal 4 luglio.
Mi piacerebbe avere problemi di abbondanza. Nani e Felipe Anderson? Il più vicino al rientro è il portoghese: sta crescendo di condizione e giovedì vedremo se giocherà. non lo schiererò dall’inizio, ma potrebbe entrare a gara in corso. Si sta allenando al meglio, ma è reduce da un infortunio patito a luglio. Si sta integrando al meglio in squadra, speriamo di averlo presto come Milinkovic, Felipe Anderson ed i difensori. Jordan e Neto stanno capendo il nostro calcio, toccherà a loro mettersi in mostra: dovranno imparare presto la lingua, ho già dato spazio a tanti giovani e lo farò anche con loro quando lo meriteranno.
Immobile è un leader, un trascinatore. Ero convinto potesse segnare tante reti: mi ha sorpreso il suo spirito d’appartenenza che lo lega alla Lazio, coinvolge tutta la squadra e dopo Lulic e Parolo ho incensato lui come capitano per lo spirito che ha dimostrato in questi due anni. Avrei potuto sostituirlo, ma ho preferito togliere Leiva.
Alla vigilia del campionato nessuno ci vedeva in zona Champions, noi dovremo lavorare per restare in alto. Le nostre dirette avversarie si sono rinforzate, ma abbiamo già messo dietro di noi squadre più attrezzate di noi. Speriamo di ripeterci. Avremo meno tempo per lavorare, ma disputeremo comunque al meglio l’Europa League perché l’abbiamo voluta fortemente.
Pazzini l’ho visto bene, era coinvolto e provava sempre a far salire la squadra. I nostri difensori però avevano preparato bene la gara e non è stato per lui muoversi in mezzo a tre. Il Verona è venuto in Serie A perché Pecchia l’ha trascinata nella massima serie. La Serie B non è semplice, la sto seguendo per via di mio fratello, e Pecchia ha centrato un grande risultato. Secondo me l’Hellas Verona verrà fuori da questa situazione, serve tempo al tecnico gialloblù per esprimere al meglio le sue idee”