L’Olimpico è teatro del silenzio in una cornice irriconoscibile, senza colore.  Sarà  impopolare lo so, soprattutto ora che si festeggia la vittoria, dopotutto ciò che conta è il risultato, ma se dobbiamo analizzare la gara, chiedo venia, aspettavo una Lazio diversa.

La vittoria può indossare tante vesti e contro lo Zulte me la sarei aspettata vestita a festa. Invece in un Olimpico vuoto, gli indici di mister Inzaghi ritrovano la chiave di volta solamente grazie al solito Ciruzzo ed al contropiede di Murgia.

Ciò che conta è il risultato, però in Europa sembra quasi in campo una squadra differente da quella a cui siamo abituati.

Inzaghi ha deciso di far riposare il blocco titolare lanciando la panchina e così è il momento dell’undici “rivisto” traghettato da Luis Alberto e Caicedo, difeso dal mestierante Radu . La panchina ed ecco che gli occhi sono tutti puntati su di lui: Nani. Si aspetta lo scadere dei primi 45 minuti perché il mister ha detto che entrerà nella ripresa.

E proprio il primo tempo inizia in attesa di emozioni, ma attenzione, ecco che ci prova Di Gennaro dopo appena 10 minuti, ma niente, festa rimandata. Rimandata di pochi minuti perché in una fiammata arriva Caicedo. Ci provano un po’ tutti lasciando e lo Zulte diventa un vittima dei capitolini. Tanti i tiri sì, ma poca emozione lo stesso.

Il secondo tempo i belgi sembrano un pochino più allegrotti ed improvvisano il pressing, più che altro il problema è solo uno per i biancocelesti: non si riesce a chiudere la pratica. Non solo, rischiano in due occasioni di farsi riacciuffare, tentativi falliti grazie al provvidenziale Strakosha!

TOP

Il migliore della ripresa è sicuramente Tommasino Strakosha che aiuta, non poco, a non rovinare la festa laziale parando egregiamente gli assalti del Waregem diventato insistente.

Al top i due goal: nessun intermediario, nessun centrocampista, stasera due reti siglate dai due attaccanti. Caicedo può piacere o non piacere, ma stasera timbra il cartellino e si fa apprezzare da mister e tifosi.

E SEGNA SEMPRE LUI

“O’ sole mio sta in fronte a te”… Eccolo lì il solito noto che fa godere una Lazio immobile diventata la Lazio di Immobile. Opportunista come ogni bomber in fondo è quando si trova davanti la porta avversaria e sa che deve buttarla dentro. Ciro la butta dentro: in ogni modo possibile.

FLOP

Era stato annunciato ai quattro venti, invece anche stasera niente da fare: rinviato l’esordio che tutti aspettavamo e Nani resta in panchina.

Serata a tinte chiaro/ scure per Milinkovic che non ha iniziato bene, ma ha preso confidenza con il campo pian piano.

Partita non eccelsa neanche quella del capitano Lulic. Bisogna però spezzare una lancia a suo favore: è entrato troppo tardi. Lo so, lo so, sono sempre troppo indulgente quando si tratta di Senad, però ammettiamo che un quarto d’ora avrebbe fatto sembrare sottotono chiunque, a meno che non si faccia entrare a tale minutaggio Messi!

Certe volte l’errore più grande per i giocatori, e che spesso può risultare fatale, è prendere sottogamba gli avversari e lo Zulte si adatta perfettamente a questo profilo in quanto sai benissimo di non avere davanti il Real Madrid.

Io forse parlo da profana senza essere né mister, né giocatore, una cosa l’ho imparata però e cioè che non esistono grandi o piccole squadre, ma piccole o grandi partite.

Festeggiamo e godiamoci la vittoria, ma attenzione che il Nizza si avvicina…..

Cosa ha pensato Inzaghi: “Dovevamo chiuderla prima” e sulla scia di queste parole chiudo anche io: buona la seconda ed ora testa avanti!

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