La Lazio era attesa da una partita cruciale per il suo cammino in quel di Bologna, e contro i Felsinei i biancocelesti si impongono per con il risultato di 1-2, i gol che hanno portato alla Lazio i tre punti sono stati messi a segno tutti e due nel primo tempo da Milnkovic e Lulic.
Metto nell’ angolo le polemiche dei giorni scorsi e sulle quali non voglio tornare perché questo è uno spazio dove io parlo della mia passione, del mio amore calcistico, che poi è il mio stile di vita , non lascio che varie demagogie subentrino in questo spazio, anche per rispetto dei tifosi laziali che voglio leggere qualche righe in leggerezza.
Oggi è il campo che ha parlato, ed Inzaghi e Farris hanno fatto fatica ad isolare il gruppo da tutto il vociame esterno, ci presentiamo con il solito 3/4/2/1 al pronti via la squadra capitolina prende subito il bandolo della matassa in mano, e comincia a tessere un gioco di un livello Lunare, Marziano, extraterrestre.
Il Bologna sembra già dalle prime battute troppo piccolo, troppo debole, troppo inferiore per il livello della Lazio, ed allora , Luis Alberto, Milinkovic, Immobile, Leiva, e tutta la banda danno immediatamente la dimostrazione di forza, nonostante la squadra di Donadoni abbia avuto il coraggio di affrontare la gara prende una ripartenza al minuto numero 3^ con Lulic che serve Milinkovic, troppo facile per il ragazzo venuto da un pianeta lontano cercare e trovare il colpo di precisione, palla che gonfia la rete e Lazio in vantaggio.
Da quel momento in poi monologo biancoceleste, che fa impazzire i propri avversari con una serie di passaggi armoniosi e didattici, roba da far vedere nelle scuole calcio, squadra corta, giocatori che non faticano nella corsa, sembra una coreografia dei migliori musical mondiali, il pallone sembra un astro che illumina il Dall’Ara, piedi di una qualità divina calcano l’erba dello stadio di Bologna.
Assistiamo in sequenza al palo di Immobile dopo aver scartato anche il portiere ed essersi defilato sulla sinistra, Parolo si guadagna un calcio di rigore che Ciro spedisce con troppa precisione sul palo, peccato questa sera non vuole proprio entrare al bomber torrere la palla in porta.
Ancora Lazio, ancora spettacolo, ancora dominio assoluto in tutte le zone del campo, il Bologna prova a reagire, ma non appena mette la testa fuori rischia la ghigliottina, in senso sportivo intendo, ed al minuto numero 27^ Luis Alberto in arte Paganini, dopo aver danzato in largo ed in lungo sul campo, serve una palla al bacio Luilic, portiere che crede di arrivare sulla sfera, esce dai pali ma il capitano anticipa l’uscita dell’estremo difensore con un tocco di testa , palla che accompagnamo in porta con lo sguardo prima di esplodere di gioia.
Due a zero, ho la sensazione di assistere ad un allenamento, dove la squadra dominante fa quello che vuole, abbiamo comunque modo di vedere ancora due pali, quello di Immobile quando a tu per tu con Mirante tira in diagonale ma il portiere all’ ultimo istante trova una deviazione del pallone con il piede e lo spedisce sulla parte esterna del palo, e l’altro il quarto della gara su corner di Luis Alberto , Leiva appena sfiora di testa e la palla prende piena il legno.
Divertimento allo stato puro, un primo tempo da applausi, il rammarico è quello di non essere riusciti a fare almeno quattro gol , perché oltre ai pali abbiamo creato situazioni pericolose e tiri verso la porta a ripetizione.
Il secondo tempo Donadoni, che è allenatore di livello, corregge alcune posizioni in campo dei suoi giocatori, che in precedenza erano troppo avanzati, tipo gli esterni, e riesce a compattare la sua squadra, Lazio che entra in campo con la pancia piena troppo pericoloso ad un tempo dal termine della gara.
Ma siamo noi stessi a crearci problemi, complice anche la sfortuna, Nagy crossa dalla sinistra, Lulic si lancia in scivolata per anticipare il suo avversario Pulgar, ed una palla destinata fuori invece la mette alle spalle di Strakosha, partita riaperta all’inizio del secondo tempo e l’elmetto riposto in precedenza sulla sedia lo riprendo e lo rimetto, perché noi siamo della Lazio, abituati a soffrire.
Le trasferte sono pericolose tutte, soprattutto quando si cambia l’inerzia di una partita vinta e stravinta nel primo tempo, ma la realtà è che c’e’ da lottare ancora a lungo.
Non mi è piaciuta la reazione troppo nervosa di Lulic al minuto numero 18^, certe sceneggiate non fanno parte dello stile Lazio da sempre, abbiamo un’etica da rispettare ed i panni sporchi si lavano nello spogliatoio, non davanti a tutti con atteggiamenti isterici, ma la gente incazzata a noi ci piace comunque.
In definitiva la Lazio tiene bene , ha in mano il controllo della partita, non ci sono grandi patemi d’animo per Strakosha, la difesa regge bene l’urto di un Bologna che intono al 35^ del secondo tempo ha prodotto il massimo sforzo per cercare il pari, rischiando contropiedi con Nani