Ti vedevo sfrecciare con quella maglia rossa mentre la gente si accendeva durante le tue accelerazioni, palla al piede, prima sul destro poi sul sinistro, pallone che sparisce e ricompare una decina di metri in avanti, li dove ormai il tuo avversario non poteva più arrivare.
Eri il mio sogno più recondito ed impossibile, in quegli anni la Lazio era un cantiere appena riavviato, e con tanti sacrifici il presidente Lotito cercava di portare avanti trascinandosi pesantemente tutto un carrozzone di debiti accumulati nel tempo, eri un sogno proibito.
Allora come tutte le cose belle ma irraggiungibili ero li che ti spiavo, e ti immaginavo con la mia di maglia, pensavo che nella mia formazione ideale ti avrei messo innanzi a tutti, un tecnico non rinuncerebbe mai ad un calciatore che salta l’uomo e che crea superiorità numerica, uno che ha altruismo e sforna assist come fossero cornetti al mattino in un bar del centro.
Invidiavo quei tifosi che potevano vederti ogni domenica, a volte pensavo che il tuo allenatore pretendeva veramente troppo da te, ed un periodo , il grande Sir Alex Ferguson ti spremette come un arancio, ricordo bene quelle stagione dove ti abbassavi generosamente nella fase difensiva fino sulla linea dei difensori, mai una lagna, mai un battibecco, mai una lite.
Il Manchester credeva di rinnovarsi in tutto e per tutto ,la nuova proprietà si sbolognò di te in pochissimo tempo, nemmeno la possibilità di conoscerti hanno avuto, eri roba della precedente gestione, eri uno da mandare via, troppo ingombrante da gestire, dopo 7 anni di militanza 147 presenze e 25 gol con i red devils, e nell’operazione che porto’ Rojo al Man Utd tornasti a casa con lo Sporting Lisbona, squadra che ti lanciò nel grande calcio.
Ancora una volta sognai di averti con noi, quell’estate del 2015 quando seguivo da appassionato di calciomercato le dinamiche del tuo spostamento, stentai a credere del tuo trasferimento al Fenerbhace , roba da cimitero di elefanti dagli ingaggi enormi,feci una piccala riflessione interna e motivai la scelta con una forte periodo di stress da curare lontano dai riflettori.
In parte ebbi ragione quando l’anno dopo passasti nel Valencia, pronto per una rivincita, uno come te non può vivere nell’ombra, un campione del tuo calibro vuole grandi sfide da affrontare e grandi traguardi da raggiungere.
Comunque dopo le 28 gare con i turchi ed 8 gol segnati, inanellasti 25 partite e 5 reti con i spagnoli, senza contare i molteplici assist per i tuoi compagni.
La Lazio nel frattempo è cresciuta, e tu hai 30 anni, piena maturità, la scorsa campagna acquisti cessione ho visto finalmente nell’ultimo giorno a disposizione per i trasferimenti uno dei miei calciatori preferiti essere ingaggiati dalla mia squadra.
Tare e Lotito portano a Roma Luìs Carlos Almeida da Cunha, in arte Nani, giocatore di assoluto valore tecnico e tattico, giocatore di caratura mondiale.
Nei primi giorni fu preso di mira da una campagna di scetticismo capitanata da personaggi antisocietari a prescindere, che voleva il campione sul viale del tramonto, ma che il tempo ha reso inutili le loro sterili e poco competenti valutazioni di ogni calciatore acquistato da due anni a questa parte.
Nani da quel momento ha iniziato una fase di recupero fisico, arrivava da un infortunio che lo aveva tenuto fuori da fine Luglio, è stato reimpostato fisicamente e strutturalmente,anche nella postura, ha ancora dei margini di miglioramento fisico enormi, ma domenica dopo due mesi dal suo acquisto ha sfoderato una prestazione da campione.
In poco più di 20 minuti si è messo in luce come una stella di prima grandezza e luminosità sa fare, deliziando gli occhi di chi lo ama, e non solo, mette un assist disegnato per il gol del 4-1 di Parolo, e dopo poco viene servito da Immobile in area, scarta i suoi avversari come caramelle la mattina dell’epifania dopo che hai aperto la calza, e segna la sua prima rete in biancoceleste con il sinistro rendendo tutto troppo facile.
Vi lascio immaginare l’emozione, vedere un sogno che si realizza, un campione ammirato, invidiato, e sospirato da sempre che segna con l’aquila sul petto.
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO