Nella quarta gara di Europa League , la prima di ritorno della fase a gironi, la Lazio vince ancora contro la secoda del girone, il Nizza di Snajder, Balotelli, Plea,Dante, il gol partita arriva al 92^ con Parolo che viene aiutato dalla deviazione del giocatore nizzardo Le Marchand.
Come ampiamente previsto Inzaghi e Farris optano per una turnazione ampia per far respirare i giocatori titolari, e far prendere minuti sulle gambe a chi è stato meno impegnato fino ad ora, modulo di coppa 3/5/2 con Nani e Caicedo a dividersi il reparto avanzato.
Nizza che viene in Italia a fare il calcio all’italiana, rinuncia alle due punte vere e mette un solo giocatore nel reparto avanzato, Lazio che controlla la gara, ed i francesi per non farsi fare male, cercano di tenere il più a lungo possibile il palleggio.
Il gioco biancocelete è molto lento e prevedibile, Murgia nonostante si spinga spesso in avanti liberandosi agevolemente dalle marcature, viene sistematicamente ignorato, Luis Alberto messo come interno sinistro di centrocampo stenta ad entrare in partita, e la manovra biancoceleste ne risente.
Oggi non mi aspettavo una Lazio spumeggiante, ma nemmeno cosi svogliata, nonostante gli interpreti siano diversi dal solito, contro un Nizza che non può impensierire proprio nessuno, avrei voluto quantomeno una fluidità di manovra più spensierata in quanto la posizione in classifica lo permetteve.
Il primo tempo si chiude tra la noia e qualche spunto individuale del solito velociraptor biancoceleste, e dell’altra parte di Marusic , ma i portieri non sono stati mai sollecitati, tutti nello spogliatoio a contemplare il nulla.
Forse siamo abituati ad ammirare una squadra che esprime un calcio spettacolare e sistematico, ed Inzaghi si trova a fare una scelta, continuare qualla partita lenta e prevedibile o mettere gente fresca ed andarla a vincere, chiaramente opta per andarla a vincere, al 59^ doppio cambio, fuori Murgia e Nani, dentro Lulic e Milinkovic.
Non passano nemmeno 30 secondi ed il ragazzo venuto da un pianeta lontano , Milinkovic, comincia il suo pavonegiarsi con la palla e con il fisicone, Lulic si posizione in quella posizione di campo che era stata di Luis Alberto fino a qualche minuto prima, in questo modo lo spagnolo si posiziona nel suo ruolo naturale, come trequartista, e la Lazio ne beneficia.
Senza mai strafare, i capitolini hanno un giropalla migliore rispetto la prima frazione di gara, il Nizza comunque ha costruito una palla gol che Ramos riesce a leggere per tempo e disinnescare, la fase difensiva funziona alla perfezione.
Al minuto numero 73^ esce uno stremato Lukaku ed entra uno non a caso, Parolo, i biancocelesti a questo punto fanno un nuvolo a centrocampo, un po a specchio con la squadra del mister Favre.
Le aquile stentano nella precisione, e nell’imbeccata nel passaggio finale, troppo precipitosa, ma comunque volitva di far sua la partia nella fase finale della gara.
Quando tutto sembrava finito, ed il Nizza si stava già pavoneggiando per essere riuscita a pareggiare a Roma, contro la prima in classifica, Luis Alberto batte un corner, vogliono andare tutti a saltare, Inzaghi ne richiama 3 prechè ha paura di prendere un contropiede che storicamente avrebbe preso al 92^ in questo tipo di partita, ma invece questa squadra è enorme e proprio Parolo incorna trovando la deviazione decisiva di Le Marchand, gol vittoira al 92^
Una Lazio che chiude e domina il girone K con 12 punti, passa come prima ai sedicesimi di finale, inanella la nona vittoria consecutiva tra coppa e campionato, una grande squadra è abituata a vincere, le vittorie aiutano le convinzioni, le grandi squadre pensano già alla prossima gara.
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO