7 Nani per sognare e la Lazio ripartiva proprio da lui. Stasera all’Olimpico non più che una partitella di allenamento tra la prima in classifica del gruppo K con la qualificazione in tasca e la uscente dal torneo, il Vitesse.

 Stadio mezzo vuoto, un po’ per l’inutilità del match ai fini dell’Europa League, sia per l’orario forse scomodo ai lavori, la “vita serena” dei biancocelesti che avevano pareggiato grazie ad Alberto, filava nella tranquillità più assoluta.

Ad un certo punto però, ecco che le cose cambiano, un fulmine a ciel sereno colpisce Inzaghi e tutti noi. Corsa sulla destra, gribbling, avversario lasciato indietro, palla al piede e Luis Nani si butta in terra visibilmente dolorante. 

Prova a rialzarsi, ma la coscia tira, o almeno così si percepisce dalle gesta del numero 7 rimasto sdraiato ad aspettare i medici. 

Tutti rimangono col fiato sospeso, aspettando di sapere, anche perché con l’out prolungato di Anderson, Caicedo in forse, il reparto d’attacco è sotto assedio ed in vista del cammino laziale su più fronti, è quasi allerta.

Fatto sta che contro la Fiorentina Inzaghi dovrà fare a meno del portoghese. 

Scatto in profondità ed un fastidio all’adduttore. Domani effettuerà tutti i controlli del caso nella clinica romana Paideia. 

Proprio ora che stava carburano dopo il lungo infortunio che lo aveva tenuto lontano mesi dal campo, proprio ora che la Lazio lo stava trovando e proprio ora che, per quei pochi che non lo conoscevano, stava tornando a fare il “Nani” di sempre.

Fiato sospeso, dita incrociate, sperando che non sia un altro “caso Anderson”, dato al principio come “infortunio piccolo stop” e sparito dai radar biancocelesti da fine luglio.

De volta em breve amostra (torna presto campione)!!!

 

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