Lotito e la tifoseria vicini come non mai; un momento buono per l’ambiente laziale, ma che allo stesso tempo ha fatto saltare la pulce nell’orecchio alla Commissione Antimafia.

 Accompagnato dalla scorta, non è una novità per il patron capitolino, una decisione presa dal Tribunale italiano per le veementi minacce ricevute dal presidente che per anni sono state perpetrate da parte dei supporters.

Alcune ironiche, altre più serie, fatto sta che Claudione non andava giù agli ultras biancocelesti. 

Ad oggi però qualcosa è cambiato e qualcuno grida al “presidente redento” .

Come riporta Il Tempo però adesso questa decisione è stata messa in discussione ed è oggetto di indagine da parte della commissione antimafia nella relazione Mafia e Calcio approvata dalla Commissione antimafia e presentata ieri a Palazzo San Macuto:

«L’abbassamento del prezzo ad un euro è una facilitazione della società Lazio ai gruppi ultras che consente di aggirare la sanzione ad essei comminata e lascia una sensazione di ambiguità nei rapporti con la stessa tifoseria. La posizione di intransigenza della società mostrata per molti anni risulta indebolita nei confronti dei gruppi ultras dalle recenti decisioni prese in tema di biglietti, almeno dal punto di vista dell’immagine. Appare incomprensibile e in contrasto con le vicende passate del presidente Lotito. Serve maggiore efficacia delle sanzioni, se un tesserato è squalificato, è squalificato. Se una curva è chiusa non si apre l’altra a un euro».

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