Le partite passano, i risultati si mettono da parte e si guarda avanti… Così è solitamente, ma non stavolta. Il match dello scandalo infatti, Lazio- Torino, continua a far parlare e le polemiche non accennano a placarsi.
Non solo la società, ma anche i tifosi hanno deciso di non restare in silenzio a “subire” il comportamento del fischietto scellerato di Trieste.
Come riportato stamattina da Il Tempo, il gesto del direttore di gara Giacomelli e dal Video Assistance Referee Marco Di Bello, potrebbe diventare oggetto di una causa civile in tribunale.
Quando si dice che chi sbaglia paga!
Non è uno scherzo, ai due “signori” colpevoli del danno subito dalla Lazio, è stato notificato un invito ad una “negoziazione assistita”, ovvero una discussione atta a risolvere la controversia per evitare di “adire l’autorità giudiziaria”.
Per farla breve, nel documento firmato dai legali Stefano Previti e Flaviano Sanzari si richiede a Giacomelli e Di Bello quanto segue:
“Danno non patrimoniale subito dai nostri assistiti, quantificabile in non meno di 600 euro per ciascuno di essi”.
Undici tifosi, dall’avvocato Previti al Presidente della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni.
Attenzione: in caso di vittoria, potrebbero essere legittimati anche gli altri sostenitori biancocelesti che, impotenti, hanno visto il danno atto a distruggere la compagine di Inzaghi per la decisione arbitrale.
Queste le parole dell’avvocato Previti:
«Crediamo che questa azione sia utile al calcio per affermare il principio di responsabilità anche in relazione ai compiti degli arbitri. Chirurghi e avvocati che sbagliano vengono considerati responsabili. I giornalisti vengono citati addirittura penalmente anche senza dolo. Quindi è giusto che anche un arbitro che sbaglia, al di là dei limiti di tollerabilità, paghi a livello civile».