Ai microfoni di Radio Incontro Olympia è intervenuto Guido Paglia l’ex capo della comunicazione e delle relazioni esterne della Lazio di Cragnotti

«La Lega di B ci fa gli auguri? Questa è l’acidità dei romanisti – esordisce Paglia – Evidentemente chi si occupa della comunicazione dev’essere uno di questi rosiconi. Buono, buono. Il momento più emozionante di questi 118 anni? Non posso negare il primo Scudetto. Il ricordo di quel campionato in cui ce ne fecero di tutti i colori, venendo da anni difficili, fu una soddisfazione straordinaria. La Coppa Italia 1998 mi viene in mente per il gol di Nesta. Fu una cosa straordinaria. Da lì cominciò la grande cavalcata di quella Lazio straordinaria di Sergio Cragnotti. Alla rete di Albertini ho pensato la stessa di cosa che pensai al gol di Weah: ‘Vabbè, andrà così’. Ero un po’ abbacchiato».

INZAGHI E MERCATO 

«Il genio di Inzaghi mi stupisce ogni partita. Dai cambi alle sostituzioni. È straordinario il recupero e il rilancio di Luis Alberto ci dà la dimostrazione di quanto sia meticoloso l’allenatore. Simone poi è anche laziale. Da quanto chiedevamo profili laziali dopo l’epurazione degli anni passati? Lui è laziale. Io me lo ricordo spaurito all’arrivo a Roma e vederlo oggi mi dà una grande soddisfazione – rivela Paglia – Grazie a Roberto Mancini, lo volle fortemente lui. Si scontrò con Cragnotti per portarlo nella Capitale. Mercato? Arriva Caceres, calciatore molto esperto. L’ho seguito molto al Verona. Rispetto a Wallace e Bastos, Caceres non ha amnesie. Profilo importante. Col il ritorno di Felipe Anderson e speriamo l’assenza di sfortuna circa le condizioni di Nani, la Lazio è una formazione di livello. Sul futuro rimane l’incognita Lotito sulle compravendite. Prima di fare un discorso sul ciclo dovrei sapere come va a finire il campionato e come va a finire la campagna acquisti estiva»

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