Terza partita del girone di ritorno del massimo campionato italiano di calcio, la Lazio scende in campo a Milano contro i rossoneri del Milan dove continua la tradizione negativa che dura dal 1989, perdendo 2-1, il gol delle aquile è stato messo a segno da Marusic.
Scelte quantomeno discutibili nel primo tempo da parte di Inzaghi che preferisce Caicedo, al rientro dopo un lungo stop, a giocatori molto più in palla, Felipe Anderson e Nani, capisco che con una difesa schierata come quella del Milan il mister con il suo 3/5/2 voleva mettere un punto di riferimento per creare maggiore profondità, e richiamare i centrocampisti a buttarsi negli spazi, ma questo sarà soltanto una speranza.
Il primo tempo è una resa della Lazio, mista ad un gioco più dinamico del Milan, che non fa nulla tatticamente,ma gioca con istinto ed aggressività, creando scoquassi dalla parte destra della Lazio dove agiscono Bastos e Marusic, si concede troppo palleggio in mezzo al campo ed i reparti non hanno il giusto nodo.
La Lazio soffre troppo la posizione di Chalanoglu, e le palle inattive, ma questa non è la prima volta che sui blocchi la difesa va in ansia, al 15^ proprio da un calcio piazzato concesso dalla destra da Marusic, in un occasione dove il Milan, si era in situazione offensiva, ma nulla di pericoloso davvero, batte Chalanoglu, dormita colossale della difesa, Bastos e Radu in primis, Cutrone spinge la palla in rete, con il braccio, Milan in vantaggio.
Lazio che sembra essere toccata nell’orgoglio, e comincia ad avere un possesso palla molto prolungato, e di qualità, e 4 minuti più tardi da un’azione che si sviluppa dalla sinistra, la palla arriva a Leiva che intelligentemente la mette sulla corsia di Marusic, il montenegrino rientra con una finta di destro sul sinistro, diagonale che lascia secco Donnarumma.
In questa fase sembra che la Lazio si sia scrollata di dosso certe paure, e che il Milan abbia esaurito le sue forze nervose, ed al 31^ Luis Alberto s’inventa una giocata delle sue, e con un tiro a giro dai venti metri trova l’incrocio dei pali che salvano un ormai battuto portiere del Milan, questa volta la sfortuna compirà il suo percorso.
Il Milan riesce in qualche modo a riprendere il possesso della gara e crea un’azione con un tiro di Chalanoglu , parato da Strakosha, preludio al gol che arriva quasi allo scadere del primo tempo, Calabria ha tutto il tempo di operare un cross dalla destra , Bastos ha tutto il tempo di andare ad accentrarsi troppo, ancora una volta, fino ad andare quasi a pestare i piedi a de Vrij che copriva Shiro Takiki, in arte Cutrone, arriva Bonaventura da dietro e di testa porta in vantaggio il Milan, prima frazione che termina una manciata di secondi dopo il gol rossonero.
Secondo tempo che riparte con una Lazio che ha un altro piglio, e si riversa nella metà campo della squadra di Gattuso, Milinkovic prova con un colpo di testa, ma la palla va fuori, la Lazio si scuote davvero quando entra Felipe Anderson.
Dal piede del brasiliano nascono le cose migliori per la squadra di Inzaghi nella ripresa, quando innesca il turbo sulla fascia sinistra entra in area, mette una palla invitante per Milinkovic che però Romagnoli ferma in extremis.
Ancora Sergej impegna severamente Donnarumma con un gran colpo di testa, al minuto numero 22^ imbeccato da un cros dalla destra manco a dirlo di Felipe Anderson.
La Gara vive di questo dominio Laziale che però non ha una concretezza continua e tutte le azioni che potrebbero essere pericolose scemano con molte indecisioni nella giocata finale.
La grande palla del pareggio comunque la Lazio la confeziona al 39^, con il solito scatenato Felipe Anderson che semina il panico nella zona sinistra dentro l’area del Milan, la destra laziale, mette una palla che bisognava solo spingere dentro a Lulic, invece il capitano s’incarta e regala un passaggio di ventre a Donnarumma.
Inzaghi dopo aver perso de Vrij per un piccolo problema muscolare, cambio obbligato dunque con Luis Felipe, non gli permette di far entrare Lukaku, entra Nani per il tutto per tutto, ma nulla da fare, la maledizione in campionato contro il Milan allo stadio Meazza dura da 29 anni ed ancora è destinata protrarsi.
Partita che termina con 6 ammoniti per la Lazio, 3 non erano da sanzionare e cartellini arrivati dopo falli non concessi ai biancocelesti, un rigore netto su Luis Alberto , che le moviole hanno accuratamente nascosto, un gol di Cutrone nettamente di mano, direi che ci siamo, come poter far andare avanti la Lazio spegnendo cosi’ la lotta per la champions a gennaio?
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO