Inizio col dire mio malgrado che non si può parlare a posteriori e non si può dire “con Immobile sarebbe stata un’altra gara”.

Sono una #AndersonLovers e soffro della #NaniMania, fatto sta che oltre la scelta tecnica di presentarsi a San Siro con Caicedo, c’è stato ben altro che non ha funzionato.

Ancora protagonista ed argomento di discussione, non la prestazione dei 22 in campo, ma il VAR.

La nebbia già stava a preannunciare un pomeriggio horror, Irrati”ato” l’ennesima volta dall’inettitudine arbitrale.

Torno a ripetere che la colpa non è della tecnologia in sé stessa, ma di chi la interpreta o finge di non vedere e non la interpella proprio.

Certo perché per la Lazio il VAR serve solamente come arma a sfavore!

Cutrone la butta dentro di testa sfruttando gli sviluppi di un calcio di punizione, ma nell’azione si aiuta con l’avanbraccio. Nè il direttore di gara nè Rocchi al Var lo vedono, ma nel replay è più che evidente.

Forse tratti in inganno dal fatto che i biancocelesti non hanno protestato subito? Ma che scusa è mai questa?

Ora si dovrebbe compiere un atto di estremo coraggio e di estrema sincerità per rendere forse meno avvelenato questo calcio già avariato.

A distanza di ore dalla gara, quando il chiaro video impazza sul web, dovrebbe esserci un’ammissione di colpa, la rete invalidata.

Cosa che non regalerà in alcun modo la vittoria alla Lazio, ma permettetemi di dire che, se proprio devo perdere, voglio farlo onestamente!

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