Sulla panchina della Lazio e su quella del Napoli, ad analizzare il match di sabato sulle colonne de “La Gazzetta dello Sport”, Edy Reja:

 «Mi manca l’adrenalina del quotidiano e della partite. Per ora sono fermo, vedremo se cambierà qualcosa.

NAPOLI 

«Mi aspetto una partita altamente spettacolare, come del resto lo è stata quella dell’andata a Roma. Godo nel vedere giocare gli uomini di Sarri. Secondo me, praticano in assoluto il miglior calcio degli ultimi anni. Magari non sempre riesce a essere brillantissimo, perché per caratteristiche deve andare costantemente a mille all’ora, però adesso ha limitato molto i cali di concentrazione. Ora è costantemente dentro la partita, prima prendeva qualche gol di troppo non appena abbassava l’intensità. Si vede che l’esperienza ha fortificato un gruppo che è migliorato nella gestione delle partite. Scegliere quasi sempre gli stessi interpreti potrebbe essere un limite in considerazione del fatto che sta per ricominciare l’Europa League, una competizione molto dispendiosa dal punto di vista psicofisico. Lo so per esperienza, con la Lazio perdemmo una qualificazione alla Champions proprio per le troppe energie lasciate in campo internazionale. Credo che il Napoli debba cambiare molti interpreti già contro il Lipsia evitando così di spremere i ‘soliti noti’ e affrontando l’impegno senza eccessive pressioni. Gli azzurri non hanno l’organico della Juventus che ha pure la capacità di cambiare spesso pelle, andare oltre i tanti infortuni e risparmiarsi quando è giusto farlo. Però mi auguro che, stavolta, sia il Napoli a vincere il campionato».

LAZIO 

«La Lazio può ambire a un piazzamento Champions, anche se pure lei dovrà fare i conti con l’Europa League e con la semifinale di Coppa Italia. La rosa comunque è ben strutturata. I meriti sono di Simone Inzaghi, sicuramente, ma anche di Tare che ha fatto nuovamente un grandissimo lavoro. Sta spesso defilato, ma è un protagonista di questi ottimi risultati. È andato via Biglia, che era importantissimo, e lo ha sostituto alla grande con Lucas Leiva. Ha dato fiducia lo scorso anno a Immobile quando erano in pochi a crederci e sui giovani non sbaglia mai. Avete visto che passo che ha Marusic? Di Milinkovic poi è anche superfluo parlare. L’arma in più di questa Lazio è il fatto che sia stata costruita secondo le indicazioni tattiche di Inzaghi, che le ha dato una precisa identità. Seppur con più qualità, ricorda un po’ il mio Napoli. Io impiegavo Hamsik proprio come Inzaghi impiega Milinkovic e poi avevo il Pocho Lavezzi per ripartire a tutta proprio come fa spesso la Lazio».

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