“Per le criticità sistematiche   poste in essere dalla tifoseria laziale in ambito autostradale in occasione di numerose trasferte culminate con gravi comportamenti incivili e delinquenziali che hanno visto protagonista, in due aree di servizio, la gran parte dei tifosi laziali partecipanti alla movimentazione relativa all’incontro Napoli-Lazio del 10 febbraio scorso”

Questa la spiegazione fornita per giustificare il divieto di accesso al Mapei Stadium per i tifosi biancocelesti.

Ora, se leggete attentamente tra le righe, ma forse neanche troppo tra le righe, noterete come ho fatto io, che non vi è alcun riferimento al San Paolo. Nessun atteggiamento antisportivo atto a minare in alcun modo la presenza dei supporters capitolini in quel di Sassuolo.

Dalla notte dei tempi, vengono presi in considerazione atti scorretti, vandalici, incivili portati a compimento all’interno degli stadi , o nelle zone pertinenti.

Sul provvedimento si parla di autogrill, autostrada…. Ma al San Paolo? 

Come al solito poi, altra cosa che mi fa imbestialire, viene citato : “gran parte dei tifosi laziali”. 

Ma di che stiamo parlando? E qui l’analogia con “la tifoseria biancoceleste è nazista”

Quando però i supporters inglesi, in occasione di Roma-Chelsea gara di Champions League, vennero aggrediti da sostenitori giallorossi danneggiando un pub vicino al Colosseo, quale trasferta gli fu vietata? 

Stessa cosa accadde a Napoli nella stessa settimana, ma anche i partenopei sono liberi di seguire la squadra dove meglio credono.

Non è polemica a tutti i costi, non è sentirsi sotto assedio, ma Sassuolo-Lazio quale fattore di rischio può rappresentare? 

Più che altro, se alcuni fanno casino all’autogrill, ricordiamo zona non pertinente al San Paolo, è davvero giusto vietare la trasferta? 

Io non trovo il nesso. Se è vero che più di due indizi fanno una prova, possiamo parlare di “sentenza” addirittura! Rigori inesistenti, espulsioni scandalose, gol di mano convalidati… questo accade in campo.

Poi c’è il nervo della Lazio: i suoi tifosi, quando è giusto dire che siamo “colpiti al cuore”.

Gogna mediatica, forcaioli, TG, giornali e per cosa? Due adesivi inutili che ci hanno portato alle cronache come tifoseria “antisemita”. Pur condannando il cattivo gusto, restano pur sempre due adesivi, peraltro diffusi nel 2013 dai romanisti…per loro però pura goliardia. 

Quando questa storia, dopo mesi, è stata chiusa e non ha intaccato in alcun modo i supporters dell’aquila, ecco che nel periodo difficile si torna ad assestare un altro duro colpo alla Lazio. 

Secondo me, ma forse secondo tutti voi che state leggendo e non,  ancora una volta è stato portato avanti un gesto atto a danneggiare la prima squadra della calitale nel momento in cui ha bisogno dei suoi tifosi.

L’unica cosa per combattere le ingiustizie?

Vincere e realzreali il sogno Champions da soli, contro tutto e tutti, noi che non godiamo di nessun aiutino e di ogni cosa possiamo davvero esserne fieri!

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