Grazie Stefan Radu e dimentichiamo i mercenari, gli ingrati, quelli che non amano la Lazio, al contrario del romeno che festeggia le sue 300 presenze con la maglia dell’aquila.

Entrato nella nostra storia, Al termine della partita contro l’Hellas Verona, queste sono le sue parole a Lazio Style Radio:

«Dieci anni di Lazio, sono commosso: è un bel traguardo. Sono rientrato tra i primi 10 giocatori della storia della Lazio e sono ancora emozionato sia del traguardo che della vittoria. Oggi ce l’abbiamo fatta. Voglio ringraziare tutti i compagni e gli allenatori avuti, la società, i tifosi che mi hanno sempre trasmesso la carica per entrare in partita. Sono contento. Il pubblico è stato sempre al mio fianco. L’abbraccio coi sostenitori rumeni? I giornalisti rumeni mi hanno criticato perchè hanno detto che non mi sono voluto fermare, sono contento voi lo abbiate visto: io ascolto sempre la gente, quello che vuole. E’ bellissimo che mi facciano sentire importante. I miei scherzi? Possono farci un libro, anche due. Ho vissuto tante cose e tanti momenti: belli e brutti. Però i miei compagni mi apprezzano e io li ringrazio, cercherò sempre di lottare per loro. L’abbraccio con Inzaghi? Abbiamo un rapporto di rispetto, non siamo più compagni: lui è l’allenatore io il giocatore, è un rapporto bellissimo. Io regista? Mi sento meglio al centro della difesa. Lulic? Gli auguro si superarle le mie presenze, è il nostro simbolo, il nostro eroe: l’uomo della storia. Se dovesse superarle sarei contentissimo per lui».

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«Abbiamo avuto un periodo nero, stasera ci siamo sbloccati e vogliamo continuare la nostra corsa Champions. Partita indimenticabile? Ci sono momenti belli e più brutti, però quella più importante resta quella del 26 maggio che rimarrà nella storia. Europa League? Ci teniamo tanto, da quando c’è stato il sorteggio ho sempre detto ai ragazzi che per me è molto importante e spero di passare il turno nonostante il loro vantaggio, ma questa vittoria ci da molta carica per giovedì. Ruolo?  Io sono un difensore centrale, a tre o a quattro dipende dal mister. Terzino sono sempre stato adattato, ma ho sempre cercato di dare tutto. Da centrale posso dare di più. Amore per la Lazio? Tante richieste non ne ho avuto, ma mi sono sempre dedicato a questa squadra. Ho sempre rifiutato tutto il resto perché mi sento molto bene qui e devo ringraziare la Lazio per questo traguardo».

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