Da uno Stefan all’altro: strano come la stessa sera che è arrivato il “no” di De Vrij, Radu invece giurava amore eterno alla nostra maglia dichiarando :

“Non riesco ad immaginare una vita senza Lazio”.

 Venivano festeggiate le 300 presenze da una parte e dall’altra si apriva aspramente lo scenario di un secco rifiuto. Due Stefan sì, ma il cuore ce lo ha soltanto uno, un po’ più grande, di nazionalità rumena.

Fuori l’olandese in leasing, si va però avanti lo stesso. La Lazio non è mai finita e non lo farà certo per la sua partenza. La società si e messa alla ricerca di un sostituto, ma le reazioni a Formello e del popolo biancoceleste, quali sono state? 

INZAGHI

A raccontare la presa di coscienza del tecnico piacentino, ci ha pensato il Corriere dello Sport.

Inzaghi sa che adesso gli occhi saranno puntati tutti su di lui e che al primo errore verrà criticato aspramente pensando alla cattiva fede di De Vrij nel non voler rischiare un infortunio.

Il mister ha accettato la sua decisione però la Lazio viene prima di tutto. Per questo ieri ha voluto un faccia a faccia con il difensore. Le parole sono state schiette: finché sarà titolare, finché vestirà la nostra maglia, dovrà dare il massimo.

TIFOSI

E se il popolo laziale è insorto sui social contro De Vrij, dalla Curva Nord si è alzato un coro:

«Conta la maglia, il simbolo e niente più. I giocatori passano, la Lazio resta».

La tifoseria ha assicurato che il suo stare in campo non sarà accompagnato né da fischi, né da contestazioni, tutto scorrerà liscio fino al saluto e l’eterna indifferenza.

DE VRIJ

Anche Stefan stesso ha voluto esprimere il suo pensiero dopo il rifiuto al rinnovo tramite il canale dei social network, dai propri profili Instagram, Twitter e Facebook:

«Capisco la delusione dei laziali e mi fa male andar via in questo modo. Anche se qui sono felicissimo e mi sento a casa, ho bisogno di uscire dalla confort zone per raggiungere gli obiettivi desiderati».

Parole sentite già mille volte da parte di mille prima di lui, non è mia intenzione giudicare, ma il “fa male dover andar via”… Lascia pur sempre il tempo che trova.

Separati in casa pronti all’addio con la consapevolezza però che si può lo stesso convivere in un unico universo fino a giugno.

 

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