Noi siamo laziali soprattutto il giorno dopo, non ci siano mai nascosti, a volte forse pecchiamo nel senso contrario e cioè diventiamo troppo critici, anche quando le colpe non sono poi troppe o troppo eccessive.

Noi siamo un popolo che ama, con un grande cuore, che tende a perdonare prima o poi.

Siamo un popolo maturato e sempre compatto rispetto alle ingiustizie subite ai danni della nostra Lazio perpetrare da parte della classe arbitrale italiana. I ragazzi di Inzaghi hanno risposto sul campo con un “provateci ma siamo ancora qua”.

Non dobbiamo buttare la croce addosso ad una squadra che è andata ben oltre a quello che ci aspettavamo per il solito tabù che ha sempre visto alternarsi stagioni formidabili seguite da stagioni da incubo. Adesso siamo feriti, forse ci passerà l’anno prossimo, ma non dimentichiamo questi ragazzi cosa hanno fatto per noi.

Una stagione che racchiudo in due partite: Salisburgo e Crotone, quest’ultima tra parentesi perché lo snodo che ha portato a giocare il penultimo match point, è da cercare indietro in questo anno costellato da “brutture” arbitrali.

Ma se vogliamo proprio trovare il crocevia di ciò che ha portato a domenica sera, allora menziono anche la gara in terra calabrese che non è stata chiusa nonostante le occasioni.

“Occasioni sprecate”, forse proprio in questo vive il sunto della delusione di aver perso la qualificazione in Champions League.

Ma noi non abbiamo scheletri nell’armadio, non abbiamo nulla di cui vergognarci, nessun favoritismo, nessuna vittoria dubbia, penso che sia proprio questo il bello di tifare Lazio e cioè quello che spesso ci fa venire il fegato grosso: soli contro tutti.

Secondo un articolo riportato su un noto giornale che si occupa di Finanza, l’Inter è un racconto non solo di comportamenti scorretti, ma di ben 628 milioni di debito e senza Champions League forse l’anno prossimo…..

Questo è il club Cino/Lombardo, ma non vi preoccupate, si parlerà solo di una grande squadra e di una grande prova caratteriale quando, togliendo il rigore, la corazzata nerazzurra ha fatto solo due tiri in porta e devono la vittoria  al mostruoso Handanovic che ha negato quei quattro goals ai biancocelesti.

Chi critica oggi De Vrij, non fa altro che innalzare l’ego di una società scorretta.

Cerchiamo di non dare contro alla Lazio che ci stanno pensando tanti altri, dagli arbitri ai giornali.

Un gol di Cutrone di mano, un VAR
interpellato solo a favore degli avversari,  falli ripetuti ai nostri danni che nessuno ha mai menzionato nelle trasmissioni televisive, perché spesso era meglio parlare del Benevento che della cavalcata biancazzurra , o ascoltare le lamentele del Napoli che lo scudetto, alla fine dei giochi, non lo ha meritato. Lo dice la classifica, come lo dice per noi. Eppure i napoletani li ascoltano mettendo in dubbio la regolarità di un campionato che,  ancora una volta, ha incoronato la sua regina Juventus.

Io non grido al “complotto” io  chiamo tutto con il giusto nome: ” Truffa legalizzata”.

Un anno in cui si è parlato di 4 figurine di Anna Frank, peraltro messe in circolazione dai protetti della stampa giallorossi, ma il nome di Sean Cox è già storia dimenticata perché si sa, in Italia il problema sono quelle 4 figurine!

Adesso arrivano anche le nostre colpe, perché le abbiamo e non le diamo solo come fanno tanti altri.

Salisburgo ed Inter accomunate da un blackout di meno di 10 minuti ed in entrambi i casi è crollato un sogno europeo.

Le abbiamo avute a Crotone, perché pareggiare con una squadra retrocessa quando potresti passeggiare allegramente in Champions League una settimana prima, è simbolo di una squadra “sprecona” che non sa cogliere le grandi e facili occasioni.

Questo si deve rimproverare alla Lazio.

Giocarsi una stagione in 90 minuti è una crudeltà e lo avrebbero dovuto tenere a mente in Calabria. Però ricordiamoci sempre che i calciatori sono come me e voi, semplici “persone” e possono sbagliare semplicemente come tutti noi.

Patric è stato espulso dalla panchina, Inzaghi nel post partita tratteneva le lacrime, De Vrij è scoppiato in un pianto ingiustamente criticato…ma di che vogliamo parlare? Questi ragazzi ci tenevano davvero.

Non siamo stati meno forti dell’Inter, ma di un destino infame che spesso è sceso in campo contro di noi, come ad esempio in Coppa Italia ai rigori, o tanti punti sparsi qua e là tra i taccuini degli altri.

Torno a ripetere che se volete puntare il dito contro la Lazio, fatelo, ma non oltre Salisburgo perché se tante cose fossero state fatte nel modo giusto, forse non dovremmo rimpiangere nemmeno Crotone.

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