Messa accuratamente a tacere i fatti accaduti nella notte a Liverpool, il 24 aprile scorso, in pochi parlarono di Sean Cox prima, nessuno ne parla più oggi.
Nessun testo contro la violenza negli stadi è stato letto prima di una partita in Serie A, perché fa assai più scena leggere il Diario di Anna Frank per 4 figurine…è certo, il prolema sono proprio gli adesivi.
Ma se in Italia tutto come al solito è stato messo sotto silenzio, la giustizia inglese è andata avanti non disposta a tollerare i fatti di Liverpool che hanno portato al massacro di Sean Cox ridotto in fin di vita da tifosi romanisti.
Ieri mattina i due ultras arrestati all’Anfield, sono apparsi in video in collegamento dal carcere di Preston durante l’udienza preliminare.
Il giudice Conrad ha deciso di rinviare il processo di Filippo Lombardi all’8 ottobre ed aggiornare la sentenza di Daniele Sciusco.
Su Filippo Lombardi grava l’accusa di lesioni gravissime nei confronti di Sean Cox, colpito in viso con una cinghiata nel corso della rissa e ridotto in stato di coma dal quale non si è mai svegliato. Il ragazzo ha scelto di dichiararsi non colpevole.
Daniele Sciusco invece ha adottato una linea opposta ammettendo la sua partecipazione durante la bagarre.
Niente è deciso e si dovrà aspettare ottobre, in questo arco di tempo i due “delinquenti” troveranno ospitalità nelle carceri inglesi dove vivranno questa lunga permanenza.
Che sia un monito: in questa faccenda le vittime non sono solo Sean Cox e la sua famiglia, ma anche questi due “cretini” che non potranno riabbracciare la loro, rivedere i propri amici e si sono rovinati la vita.
Era necessario tutto questo schifo e questi drammi per una partita di pallone?