Quando chiami ad allenare Ancelotti , certamente non dovrai pensare solamente all’ingaggio milionario, ma anche al fatto che  la “blasonata eccellenza in panchina” appena tornato in Italia, pretende il mercato senza se e senza ma.

Questo è l’esempio di come una società decida di lavorare per fare il salto di qualità.

Ecco spiegato tutto il tentennamento di Milan Badelj: sotto traccia lavorava il Napoli.

Il club rossonero, dapprima in pole  position, si era lentamente defilato perché il calciatore non era stato indicato come  priorità, la Lazio poteva allora avere campo libero, quando si tratta  di calciomercato però, il tempismo è tutto.

Troppe  tarantelle, troppa attesa….la società capitolina voleva fare sul serio sì,  ma sul serio significa “subito”.

Se vuoi giocatori di livello, devi essere pronto a pagarli.

Un altro nodo nel trasferimento di Badelj alla Lazio, era la titolarità messa in discussione dalle gerarchie che avrebbero favorito Leiva, assolutamente imprescindibile e Marco Parolo, polmone della squadra.

L’occasione fa la società alla società ladra e così i  partenopei hanno bruciato la concorrenza portando quasi a termine il primo acquisto dell’estate.

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